Il Perugia, in dieci, mette paura al Brescia che nel finale vince con i gol di Bianchi e Palacio (2-1)

 

Dimenticare Benevento, la sconfitta, immeritata, del “Curi” di sabato scorso. Con questo spirito che il Perugia è sceso in campo al “Mario Rigamonti” di Brescia. Con i soliti cambi, questa volta sei rispetto alla gara precedente, ma con D’Urso e Olivieri, come logica e buonsenso consigliavano. E la conseguenza è stata che dopo qualche minuto di predominio del Brescia il Perugia ha organizzato al meglio il suo centrocampo e ha cominciato a controllare agevolmente la gara, giocando meglio delle rondinelle, subito impaurite dal piglio autoritario degli ospiti, tanto che al 28’sull’asse D’Urso Burrai, dalla destra è arrivato il pallone sulla testa di De Luca che ha battuto Joromen. Il vantaggio del Perugia è parso del tutto legittimo e meritato. Il tempo di esultare ed è arrivato, qualche minuto dopo, il secondo cartellino giallo per Ferrarini e l’espulsione. L’uomo in meno il Perugia lo pagherà alla distanza, intanto, dall’inizio del secondo tempo, Alvini ha fatto uscire Olivieri e fatto entrare Falzerano, mentre al posto di Beghetto ha messo Zanandrea. E allora sono cominciati gli attacchi del Brescia con il Perugia nella sua metà campo ad arginare le folate continue e insistenti, ma disordinate dei padroni di casa che hanno una sola occasione al 57’ su tiro di Karacic ben parato da Chichizola. La partita sembrava, nonostante questo predominio territoriale, in mano agli uomini di Alvini tanto che in un contropiede al 75’ Sgarbi ha mancato per un soffio il raddoppio, con il pallone che è andato sbattere sulla traversa. Pippo Inzaghi, nel frattempo, sotto gli sguardi ansiosi del suo presidente Massimo Cellino, faceva tutti i cambi possibili alla disperata ricerca di qualche uomo della provvidenza. E lo ha trovato in Bianchi, entrato due minuti prima, che all’80’ ha battuto Chichizola da pochi passi, e, tre minuti dopo, Palacio ha addirittura segnato il gol del successo. Un’altra sconfitta immeritata, dopo 80’ giocati alla grande, con autorevolezza, pur con un uomo in meno. Certo, se il Brescia, questa sera è primo in classifica, già battuto all’andata e oggi messo sotto, per un’ora in inferiorità numerica, c’è da chiedersi perché il Perugia si trova così lontano dalla vetta. Un indizio c’è: forse, chissà, i 30 gol finora segnati, il peggiore attacco delle prime 15 squadre, non rispecchiano il gioco e le potenzialità della squadra.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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