A che serve il calciomercato a gennaio? Aboliamolo

 

Le grida di allarme delle società calcistiche sono ormai quasi quotidiane. Il lochdown ha aggravato una situazione economica e finanziaria già pesante e difficile. S’invocano “ristori” dallo Stato per evitare i fallimenti. È difficile (ma non impossibile) perché appare amorale che il denaro pubblico venga dato a chi maneggia tanti soldi, e tanti debiti, con irresponsabile disinvoltura. Però la situazione è grave perché i ricavi diminuiscono mentre aumentano, oltre ogni limite, i compensi di tutti: calciatori, allenatori, procuratori, direttori sportivi. Leggo, sulle prime pagine dei quotidiani sportivi, che Antonio Conte, è in procinto di andare al Tottenham per 18 milioni per 20 mesi. Conte, l’ex allenatore dell’Inter, ha lasciato la società nerazzurra, l’anno scorso, dopo la conquista dello scudetto, perché i bilanci, con 900 milioni di debiti, non consentivano rinforzi adeguati secondo le sue richieste, non solo, bisognava cedere qualche bravo giocatore per ridurre il pesantissimo debito, come poi è avvenuto con Romelu Lukaku. Per noi normali, lo stipendio di Conte sembra una cifra astronomica, ma non è un’accezione, quelli cosiddetti bravi percepiscono questi compensi, senza scandalizzare nessuno, quasi dappertutto. Il calcio, ispira, a volte impone, soluzioni folli, ma ogni tanto, così, tanto per interrompere il trend, si potrebbe pensare a qualcosa di sensato. Potrebbe essere, per esempio, quella di abolire il calciomercato a gennaio. Salvo ai procuratori, non giova a nessuno. Danneggia invece molto gli allenatori e le società. Soffrono i tecnici, che odiano questa inutile e deleteria ripresa delle contrattazioni, perché vedono per tante settimane molti calciatori in fibrillazione, deconcentrati, distratti. Sono quelli che, con motivazioni diverse, vogliono cambiare casacca e in attesa di notizie stanno sempre attaccati al telefonino, e non pensano ad altro. Un disagio notevole che provoca, spesso, un calo di rendimento dei singoli e della squadra. Ma il calciomercato di gennaio può anche cambiare, e qualche volta lo cambia, il corso del campionato. Sempre dai quotidiani sportivi si apprende che l’obiettivo per gennaio della Juventus è Dusan Vlahovic, il gioiello serbo della Fiorentina, la squadra che sta facendo le prove per diventare grande con, in panchina, il bravissimo Vincenzo Italiano. Ma Vlahovic e Franck Kessié, giocatore del Milan, sono tra gli obiettivi, da subito - si apprende sempre dai giornali sportivi - di Conte, di cui abbiamo già detto. Notizie che stravolgono le squadre e il campionato. In questo modo a vincere lo scudetto non potrà più mai essere una provinciale, come è successo con il Verona e il Cagliari, perché a gennaio le società con più disponibilità, o, meglio, con più irresponsabilità a contrarre debiti, acquistano i migliori dalle società minori e riparano (pensano di riparare) gli errori del calciomercato estivo. E per i presidenti, che hanno i giocatori più richiesti, si pone il dilemma: monetizzare subito, pensando al business o aspettare, privilegiando il risultato sportivo? Con sullo sfondo i tifosi, perplessi e sconcertati, come al solito convitati di pietra. È bene chiarire che, ovviamente, non ho niente contro i procuratori, ma se all’inizio potevano dare un aiuto prezioso ai giocatori, nelle trattative e nella stipula dei contrati, ora ho l’impressione che abbiano preso il sopravvento e siano diventati dei tutori che decidono per i calciatori, e incassano, in proporzione, più dei calciatori stessi. E allora mi pare meritevole di essere pubblicata una notizia che spero non fosse riservata. Pippo Caffo, il presidente della Vibonese, società calabrese, con la squadra in serie C, da molto tempo non vuole più incontrare i procuratori, lui parla e tratta solo con i calciatori. Chissà, forse è un bell’esempio da imitare.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia  

 

Commenti

  1. Caro Fortunato, L'Es. finale di Pippo Caffo, In questo mondo sportivo NON più "ideale", è così UTOPICO, che NON è realizzabile più, nemmeno nei c.d. campionati dilettanti.......
    E' stato "Bello" scriverlo Comunque. Bravo! - (il Tuo Ex collega di Scuola, Ercolani)

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