Berardi al centro dell'attacco azzurro per vincere a Belfast

 

L’abbiamo visto tutti l’Italia soffrire, arrancare, penare contro la Svizzera venerdì all’Olimpico. Una partita altalenante di paure ed emozioni fino ad un pareggio stentato dopo aver gettato al vento la possibilità di una vittoria con il calcio di rigore clamorosamente sbagliato da Jorginho ed ora, alla vigilia di quella che sarà la partita decisiva per qualificarsi, senza ulteriori affanni, ai mondiali in Qatar, bisogna vincere, domani sera, a Belfast e segnare, pure, almeno due, tre gol. Non sarà facile perché l’Irlanda del Nord è una squadra tosta che, pur non essendo formata da fenomeni, in casa non ha mai perso e nemmeno preso gol. E per una squadra, come quella azzurra, che non solo deve vincere ma segnare anche qualche gol, è l’avversario peggiore che potesse capitare. La Svizzera, che ha gli stessi punti dell’Italia e ha la partita in casa contro la Bulgaria, può fare meglio di noi, nonostante l’attuale differenza reti (+ 2 a favore dell’Italia) e mandarci a play off. Una vigilia così tormentata, preoccupa, come è del tutto logico e comprensibile. Roberto Mancini pensa all’impresa da fare, diventata ancora più difficile perché i giocatori a sua disposizione hanno mostrato qualche sconcertante calo di tensione, per non dire un’involuzione sorprendente sia sotto il profilo tecnico che tattico. Come se avessero perso le certezze che avevano mostrato durante l’Europeo.  E il Ct, ovviamente, ne è consapevole. Ma non si può certo perdere la speranza. Sarà un impegno che va affrontato con la massima determinazione. I problemi maggiori riguardano l’attacco. A contendersi i tre posti sono in quattro: Berardi, Scamacca, Insigne e Chiesa. Io penso che Mancini debba partite da una certezza e giocare, senza indugi, il suo asso nella manica che è Domenico Berardi, da schierare centravanti, con a destra Insigne e Chiesa a sinistra. Berardi, in questo momento, lo si è visto quando è entrato contro la Svizzera, è uno dei pochi in piena forma, ha il passo del giocatore di classe, dribbling, fantasia, talento, vede la porta come pochi e ha un tiro potente. Non ha mai fatto il centravanti? Non ha nessuna importanza. E poi non è vero, nel Sassuolo parte dalla fascia ma poi converge al centro per battere a rete, cambia poco. Dovrà giocare solo un po’ più avanti, nell’area degli irlandesi, dove potrebbe procurarsi anche un calcio di rigore, come a Roma. Può essere lui, al Windsor Park, lunedì sera, il valore aggiunto dell’Italia, per vincere e passare il turno, senza i rischi e le incertezze dei play off.  

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com –Agenzia Stampa Italia   

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