Il Perugia rinasce, dopo la sconfitta con la Reggina, vincendo meritatamente a Ferrara (1-2)
Far
dimenticare la sconfitta contro la Reggina di giovedì scorso, derubricandola a
serata negativa, semplicemente sfortunata, da riscattare, però, immediatamente,
con una buona gara contro la Spal. E, nel contempo, non allontanarsi dalla zona
play off. Aveva questi, importanti obiettivi la missione del Perugia al “Paolo
Mazza” di Ferrara. E gli obiettivi sono stati raggiunti, oltre ogni ottimistica
previsione. Una vittoria meritata e una prestazione quasi impeccabile, il quasi
si capisce senza bisogno di altre spiegazione, andando più avanti. C’è subito
il segnale che si tratti di una giornata favorevole quando il pallone, al 3’, è
andato a sbattere contro il palo della porta di Chichizola. È successo in avvio
quando c’era una leggera prevalenza territoriale della Spal che cercava il gol
con una certa insistenza, peraltro confermando quello che era sempre stato il
suo atteggiamento casalingo, con l’attacco più prolifico del campionato. Il
Perugia, a differenza di altre occasioni, replicava rendendosi, però, più
pericoloso del solito e al 18’ addirittura riusciva a passare in vantaggio: dalla
bandierina Burrai centellinava per la testa di Curado che mandava la palla fuori
dalla portata di Seculin. Il vantaggio era meritato ma durava poco perché dopo qualche
minuto, al 26’, c’era una amnesia della difesa biancorossa che si dimenticava
di Mancosu che solo, davanti alla porta, non aveva alcuna difficoltà a girare di
testa nell’angolo alto alla destra di Chichizola, impossibilitato ad
intervenire (1-1). Dopo 8 turni il Perugia perdeva l’imbattibilità della difesa
in trasferta. La partita scorreva veloce e piacevole, a tratti anche interessante
con due squadre che si davano battaglia a viso aperto e che, seppure con un
sostanziale equilibrio, puntavano alla vittoria. Al 39’ l’arbitro rilevava un
fallo di Rosi su l’ex Melchiorri e concedeva il calcio di rigore. Dal dischetto
Mancosu si faceva parare il pallone da Chichizola. Un altro segnale decisamente
positivo. Positivo e decisamente nuovo era anche il fatto che il Perugia
ogniqualvolta che si presentava l’occasione cercava di sfruttarla con una certa
pericolosità nell’area dei biancazzurri. Di testa, di piedi, Seculin rischiava
sempre di capitolare, ma non succedeva perché la concretezza in attacco dei
grifoni deve ancora venire. E sarebbe stato veramente grave, perdere due punti,
pur dominando la gara, perché nell’ultima mezzora, dopo un gol della Spal
annullato per fuorigioco, il Perugia ha preso in mano le redini del gioco
collezionando ancora occasioni favorevoli fallite in maniera maldestra. Le più clamorose
al 72’ con De Luca che aveva preso il posto di Murano e tre minuti dopo da Kouan,
a suo volta subentrato a Santoro, che solo davanti alla porta, di testa, ha mandato
alto sopra la traversa. Le azioni del Perugia erano ripetute, continue,
martellanti, la Spal non sapeva come arginare l’incedere martellante dei
giocatori in maglia rossa. La svolta della partita arrivava all’86’ quando Rosi,
spintosi in attacco, è stato fermato fallosamente e il calcio di rigore,
concesso senza indugi dall’arbitro, ha trovato pronto De Luca a realizzare il
gol della vittoria. Ancora una volta per segnare e per vincere, però, c’è
voluto un difensore e un calcio di rigore. Pazienza. Intanto la sconfitta con
la Reggina è diventata solo un brutto ricordo. Ed è arrivata una importante
conferma a sollevare comprensibili entusiasmi, il Perugia, quello vero, è quello
visto a Ferrara, ma anche a Frosinone, a Benevento, a Cremona, a Lecce. È sperabile
vedere lo stesso piglio, la stessa organizzazione di gioco, la stessa voglia
anche contro il Como sabato prossimo al “Sinigaglia” contro una squadra che
oggi ha inflitto, al “Liberati”, la sesta sconfitta alla Ternana.
Fortunato Vinci
–www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia
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