Qualche risposta al Requiem per l' Europa di Trump e Putin
Ronald
Trump, il presidente degli Stati Uniti, lo aveva già detto, ma giovedì scorso è
stato più preciso e lo ha scritto in un documento ufficiale qual è “Strategia
di sicurezza nazionale” in cui si legge “se va avanti così, tra vent’anni
l’Europa non sarà più riconoscibile …c’è il rischio reale ed evidente che la
sua civiltà venga cancellata”. Al Requiem americano si è subito aggregato Vladimir
Putin che ha fatto sapere che le previsioni trampiane sono “coerenti” con la
visione di Mosca. Ha pensato bene di dire la sua anche Elon Musk che prima ha
detto che l’Ue “va abolita” (così non paga le multe milionarie) e poi che è un
“quarto Reich”. Questo atteggiamento arrogante, insultante e provocatorio è
stato possibile - spero che almeno adesso se ne siano resi tutti conto - perché
Trump e Putin, e chiunque altro, non hanno di fronte un’entità potente e ben
definita, un’Ue forte e coesa, nei programmi di geopolitica, militare e di
economia. Si trovano di fronte un fantasma, alimentato, spesso da avversario e
malvolentieri, da 27 statarelli che vogliono fare gli interessi nazionali con lotte
continue per conflitti di interessi che nascono all’interno di ogni singolo
stato e poi si ripercuotono, ingigantiti, all’interno della cosiddetta Unione,
fino a portare ad un immobilismo deprimente e sconfortante. Se a questo si
aggiunge che il livello culturale e politico, di chi è chiamato nei vari
organismi a rappresentare l’Europa, è assai modesto, per non dire scarso, c’è
motivo di preoccuparsi, al di là delle profezie di Trump e Putin. È difficile,
per esempio, capire cosa vuol dire questa corsa al riarmo, e il perché ogni
paese debba potersi difendere, ognuno per conto proprio, da eventuali possibili
attacchi di Putin o di qualsiasi altro dittatore. Quando il ministro della
difesa Guido Crosetto dice che l’Italia non è in grado di difendersi da sola,
dice certamente una verità, quasi ovvia, ma non è che ogni nazione deve poter
avere una forza militare per far fronte ad un eventuale nemico invasore. Oggi è
assurdo solo pensarlo. Non bisogna essere pacifisti, basterebbe essere solo responsabili
e sani di mente. La Germania, che ha deciso di destinare 800 miliardi di euro
per il riarmo, sta facendo qualcosa di allarmante. Non c’è più Adolf Hitler, ma
potrebbe nascere uno uguale; con saggezza bisognerebbe togliere a tutti ogni
possibile velleità imperialista e violenta, di oggi e di domani. Quello
militare, peraltro, è uno dei campi in cui è necessario fare alleanze. A che
serve altrimenti l’Ue? Non possiamo avere le regole in comune solo per
regolamentare, peraltro in maniera idiota, la pesca delle vongole, ci deve
essere qualcosa di più serio e importante, altrimenti è tutto inutile. Inutile
e costoso. A che serve la Nato? Perché in Italia e in altri Paesi occidentali
ci sono le basi militari della Nato? Se Trump, come ha detto, non è più
interessato a guidarla non importa, la potrà guidare l’Eu, ma dovrà avere un
leader capace e autorevole. L’Ue ha 27 paesi, con la Nato si arriva a 32,
compresi quelli con le armi nucleari, tutti uniti fanno una forza che, attualmente,
senza bisogno del riarmo, è in grado di scoraggiare chiunque. Quando, qualche
giorno fa, Vladimir Putin ha detto che se l’Europa vuole fare la guerra lui è
pronto a farla. Lo ha detto sapendo di parlare a quel fantasma indefinito che è
attualmente l’Ue. Per questo, anche per questo serve una svolta, cominciando
dalla soluzione comune dei problemi militari di stringente attualità, per
proseguire con quelli politici e democratici, e con le questioni ambientali e
quelli della giustizia e della sanità e tante altre materie da pensare e
programmare insieme per il benessere di tutti i cittadini europei. L’agenda è
fitta di questioni dimenticate o trattate male con intollerabile lentezza e superficialità.
Chissà se le sparate di Trump e di Putin possano servire a svegliare dal
letargo dorato l’esercito di mezzecalzette che prova a governare, maluccio, nel
segno (e a carico) dell’Ue, 450 milioni di abitanti.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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