Il Perugia, sempre in apnea, perde anche a Campobasso (1-0)

 

Basta guardare la classifica per rendersi conto che a Campobasso il Perugia, nella 17esima giornata, non aveva alternative (ormai fino al termine del campionato sarà così) se non quella di tornare dalla trasferta molisana con qualche punto, il che significava pretendere dai giocatori il massimo impegno. La necessità di questo atteggiamento, alla vigilia, è stato sottolineato da Giovanni Tedesco più che con le parole con i fatti. Nella formazione ci sono state, infatti, alcune esclusioni (vedi Kanoute, Ogunseye, Joselito) definite tecniche, ma che invece hanno tanto il sapore amaro di esclusioni punitive, evidentemente per atteggiamenti in campo che non hanno soddisfatto il tecnico. Il buon Giovanni, d’altronde, ha ragione da vendere: se non dai il massimo in una situazione così difficile, per non dire drammatica, è meglio che tu stia a casa. Il messaggio è chiaro ed è per tutti, naturalmente. Ma l’impegno, anche quando c’è, evidentemente non basta, se al “Molinari Axum stadium” di Campobasso il Perugia ha subito un’altra sconfitta, la terza consecutiva e la nona conteggiata, non considerando quella contro il Rimini. Nonostante l’impegno dicevamo, perché nella seconda parte della gara il Perugia ha tenuto il pallino del gioco per lunghi tratti, quando sembrava che i molisani fossero sul punto di cedere alla costante pressione degli ospiti, ma come ormai capita dall’inizio del campionato ogni azione dei grifoni si è fermata al limite dell’area degli avversari. Succede sempre, è successo anche oggi. Tantalocchi, il portiere dei padroni di casa, ha svolto solo ordinaria amministrazione, mai chiamato in causa. C’è stata una sola vera occasione, al 62’, quando il pallone è arrivato a Montevago a pochi metri dalla porta, ma l’attaccante biancorosso, di testa, ha colpito male e l’azione è sfumata, e con essa la speranza di ottenere almeno un pareggio. Il Campobasso ha giocato meglio nella prima parte ed è passato in vantaggio al 24’ con Bifulco che in area, lasciato libero da Riccardi (il difensore stava dietro l’avversario!) ha tirato a colpo sicuro ed ha battuto Gemello. La reazione è stata quella solita: tanto giro palla, molto impegno, pressing insistente, ma che non ha portato, incredibilmente, ad un solo tiro in porta. Mentre c’è da annotare che Gemello, al 66’, ha salvato su un’incursione di Brunet che si è presentato, con la palla al piede, dopo essersi infilato tra le due statuine del presepe che, nell’occasione, sono state Angella e Riccardi. Giovanni Tedesco, nell’intervallo, aveva provato con qualche mossa azzeccata di dare vitalità ad un Perugia che aveva dimostrato fino ad allora un’incapacità offensiva disarmante. Il ritmo, come già detto, è aumentato e pure la pressione, ma l’impotenza offensiva è rimasta come prima, come sempre. Se fosse entrato un po’ prima Giardino (entrato solo al 71’ per Bartolomei infortunato) ci sarebbe stata qualche altra possibilità? Non si sa, ovviamente. Sono solo ipotesi (quelle della disperazione) fatte a posteriori che non servono a nulla. Domenica ci sarà al “Curi “il Forlì. È banale e scontato dire quello che sperano i tifosi.   

Fortunato Vinciwww.lidealiberale.comAgenzia Stampa Italia


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