Due pagine buie per i cittadini: la riforma della Corte dei conti e l'approvazione, senza dibattito, della manovra di Bilancio

 

I magistrati hanno detto che “si scrive una pagina buia per tutti i cittadini “in riferimento alla legge che modifica e ridimensiona in maniera significativa gli interventi della Corte dei conti nel contrasto alla corruzione e allo spreco di denaro pubblico. Ma le pagine buie cominciano ad essere tante, troppe, con strappi evidenti e macroscopici della Costituzione, e stupisce molto che non ci sia nulla da dire da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La legge, appena approvata, ridimensiona drasticamente le possibilità da parte della Corte dei conti di recuperare il danno erariale. D’ora in poi il recupero per intero potrà avvenire solo se ci sia stato (e si possa dimostrare) il dolo, altrimenti solo il 30% (o, comunque, al massimo, due anni di stipendio del responsabile) provocando, nel contempo, un danno allo Stato del restante 70%. Uno “sconto” consistente, ingiustificato e incomprensibile, per i colpevoli. Non solo, questa legge, oltre a rendere risibile l’addebito e la responsabilità amministrativa, indebolisce le funzioni generali di controllo della Corte stessa. Mentre servirebbe esattamente il contrario. Non so se è stata una vendetta, come ha ipotizzato qualcuno, per i rilievi fatti a proposito di quell’enorme, indecente spreco di risorse pubbliche per il ponte sullo stretto di Messina, so, invece, come peraltro appare piuttosto evidente, che è un modo maldestro di arginare le “invasioni”, come Giorgia Meloni chiama gli interventi della Corte, ogniqualvolta c’è il controllo per il rispetto della legge nell’interesse dei cittadini. Questo mi pare inconfutabile. Altra pagina buia è l’approvazione, fatta in queste ore, della manovra di Bilancio senza che né i deputati né i senatori abbiano potuto esaminare, ed eventualmente modificare, il testo uscito da palazzo Chigi, peraltro dopo una gestazione tormentata per i contrasti tra i partiti della maggioranza. La legge è stata “blindata” con il voto di fiducia ed è stata approvata come ha voluto e deciso il governo, che, in questo modo, ha esautorato, per l’ennesima volta, il parlamento, appropriandosi delle competenze legislative che la Costituzione assegna al parlamento. Mi direte che non è la prima volta, ma questa non è una spiegazione, e nemmeno una giustificazione, semmai un’aggravante, con una indiscutibile violazione della Costituzione.

Fortunato Vinciwww.lidealiberale.comAgenzia Stampa Italia


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