Internet, senza alcuna limitazione, un pericolo per i giovani. Gli allarmi ignorati

 

La notizia dello studente universitario abruzzese trovato morto a Perugia, suicidandosi su suggerimento di “amici” mai visti, conosciuti sulla Rete, è riportata, oggi, su tutti gli organi di stampa perché è sconcertante e sconvolgente. Lo è per diverse ragioni, ma, principalmente, perché c’è un’ulteriore prova che Internet, questa straordinaria, rivoluzionaria scoperta, se lasciata ai ragazzi, senza alcun controllo, può essere pericolosa. Andrea Prospero era uno studente di 19 anni di Lanciano, iscritto al dipartimento di Informatica dell’Università di Perugia, che aveva dei problemi esistenziali, ma invece di cercare aiuto e sostegno tra i familiari, da qualche tempo si era messo a chattare sulla Rete con alcuni “amici”, mai conosciuti di persona, ai quali aveva confidato le sue angosce e di volersi suicidare, e loro, invece di dissuaderlo e scoraggiarlo, gli hanno addirittura suggerito e consigliato come fare: “Fai un cappio, legalo ammazzati e zitto”. Ma quando Andrea ha detto loro di non avere il coraggio di farlo con il cappio gli hanno consigliato, e pure fornito, l’ossicodone e il benzodiazepine che insieme al vino lo avrebbero ucciso senza dolore, dicendogli pure “l’oxy dà piacere”. E attraverso Telegramm lo hanno seguito nella sua agonia, tanto che ad un certo punto hanno detto “stiamo parlando con un morto, speriamo che sto cogl…non ha lasciato la chat aperta sennò mi sgamano”. Un racconto horror che sembra di fantasia, non possibile tra ragazzi appena maggiorenni, appena affacciati alla vita, eppure è avvenuto realmente: è quello che hanno finora ricostruito gli investigatori, guidati dal procuratore della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone, il quale ha chiesto al gip, Margherita Amodeo l’arresto di un ragazzo di 18 anni di Roma e l’iscrizione nel registro degli indagati per un altro ragazzo di Afragola. A questo punto non si può non condividere e sottoscrivere quello che si è sentito di dire, giustamente, il procuratore Cantone: “Questo è il mondo della Rete, con conseguenze drammatiche anche per chi non lo guarda solo da giurista ma da genitore. Che cosa ha fatto l’ordinamento nazionale su questo tema? Credo che abbia fatto poco e non sempre bene”.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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