Dietro i tre punti, il nulla. Perugia - Sestri Levante (1-0)

 

Era molta attesa la vittoria per due ragioni. La prima, ovvia e scontata, per non perdere i contatti dalla zona alta della classifica, la seconda perché come i detersivi cancellano le macchie, i successi fanno svanire le critiche, le polemiche, le incomprensioni, che c’erano state, eccessive e inutili, in settimana.  Il tecnico, dal canto suo, aveva detto saggiamente alla vigilia che si aspettava di vedere non solo una squadra vincente, ma anche con una prestazione convincente. E invece non è andato tutto come era negli auspici della vigilia. Il Perugia ha vinto, questo sì, perché Santoro, entrato in campo per la prima volta dal primo minuto, all’8’ ha saputo trovare, con uno spunto personale, l’angolo basso della porta difesa da Anacoura. Quel gol lasciava immaginare una partita non dico facile, perché non c’è nulla di facile e di scontato, ma che si poteva e doveva controllare con grande saggezza tattica, peraltro con un centrocampo di qualità, schierato con Bartolomei regista basso e avanti Santoro trequartista con Iannoni a destra e Kouan a sinistra. In attacco Matos e Seghetti, al debutto da titolare. È l’argenteria buona che ha il casato Santopadre è di cui può disporre Francesco Baldini. Di fronte il Sestri Levante, penultima in classifica, con soli tre punti, frutto di una vittoria e quattro sconfitte, 2 soli gol fatti e 6 subiti. Un avversario modesto, da dominare, ancora di più dopo essere passati in vantaggio. Non è andata così. Ancora una volta si è lasciata l’iniziativa agli avversari, questa volta ai “corsari”, che hanno imperversato in lungo e in largo e non hanno conquistato il bottino solo perché sono una squadra piena di buona volontà e di impegno, ma anche loro sotto porta non si sono dimostrati fenomeni. Un Perugia deludente che sembra non essere in grado di mantenere per 90’ un ritmo accettabile, che non sa imporre il proprio gioco anche ad avversari modesti e che, a tratti, per rendersi pericoloso, deve aggrapparsi, anche in casa, al contropiede. La gara, così, è stata in equilibrio fino al triplice fischio, arrivato come una liberazione, anche perché nel frattempo era stato espulso il portiere Adamonis per doppio fallo. E il primo giallo lo aveva preso perché ritardava la ripresa del gioco, preoccupato di far passare il tempo, un brutto segnale, preoccupante, perché sono i mezzucci della disperazione. Ora i grifoni sono attesi da due impegni, il primo giovedì prossimo a Monterosi per la partita di Coppa di serie C e lunedì 9 ottobre nelle Marche contro la Fermana. È lecito aspettarsi segnali incoraggianti, di gioco e di risultati. 

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

 

 

 

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