Il naufragio di un Paese in balia di un intreccio perverso di norme e competenze

 

I tre arbitri, con l’ombrello, che aspettano, inutilmente, la squadra del Napoli, fermata dall’Asl di Napoli, in mezzo al campo deserto della Juventus, è la rappresentazione, goffa e triste, di un Paese zavorrato da una Babele normativa e di competenze che non ha eguali al mondo. Gli unici a non sapere che la partita non si sarebbe potuta disputare sembrava fossero solo loro. Certo, lo so che è il regolamento che lo prevede, ciò non toglie che la cosa, in sé, è grottesca. Perché tutti gli organi di stampa, tv e social, avevano riportato la questione. Per due calciatori partenopei, positivi al Covid-19, l’Asl di Napoli, che ha il compito di vigilare, ha ritenuto fosse necessario che il resto della squadra rimanesse a casa in “isolamento fiduciario”. Giusto? Sbagliato? Qui si intrecciano e si attorcigliano, le leggi, i regolamenti sportivi e non, i protocolli e le competenze, del Comitato tecnico scientifico, della Lega, la Figc, i ministri dello Sport, Vincenzo Spadafora e della Salute, Roberto Speranza e, naturalmente, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Tutti hanno una qualche competenza per dire la loro. Dimenticavo il presidente della Campania, il mitico Vincenzo De Luca. In questa Babele non c’è solo il campionato di calcio, c’è tutto il Paese. Basta ricordare le difficoltà per sapere di chi era la competenza per imporre il lockdown, e chiudere tutto, quando si sono verificati i primi focolai dell’epidemia. C’è ora un’inchiesta penale che cercherà di capire se spettava all’Asl, al Comune, alla Provincia, alla Regione, allo Stato. A chi? A tutti e a nessuno, naturalmente. Finirà così, che non si capirà nulla, e non ci sarà nessun colpevole, come sempre. E come sia possibile che la Lega, questa volta quella politica, si appropri di 49 milioni di euro senza averne il diritto e non si riesce non solo a trovarli questi milioni, ma nemmeno a individuare chi li ha dati e chi li ha presi in maniera illegittima. Incredibile, trattandosi di uffici dello Stato. E’ normale? Certo che no, ma si verificano come se fosse tutto normale, altrimenti come sarebbe possibile avere il record mondiale di evasione fiscale e di corruzione. Perché, oltre a disonesti, c’è questa intollerabile confusione. La rinascita, se si riuscirà a fare, dovrebbe cominciare da qui. Dal dipanare il caos di norme e competenze.   

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