Ma perché paghiamo ancora i tributi?

 

Lo scopo primario per cui si pagano (si è costretti a pagare) i tributi (imposte, tasse, contributi, etc.) è il finanziamento di attività, tra cui la fornitura di beni e servizi, alla collettività. Questo in teoria. In pratica non è così, per il semplice fatto che tutti quelli che gestiscono queste risorse, dallo Stato alle Regioni, dalle Province ai Comuni, sprecano molte di queste risorse per il proprio, gaudioso e dispendioso mantenimento, e ai cittadini non arrivano, se non in pochissima parte, beni e servizi. Gli automobilisti - per esempio - pagano miliardi di euro l’anno (Irpef, Iva, accise, bollo, etc.) ma si ritrovano con strade dissestate, piene di buche e in pessime condizioni, un po’ in tutta Italia. Per avere l’asfalto decente devono andare in autostrada dove pagano un’altra, ulteriore tassa sotto forma di pedaggio. Paghiamo, dal primo giorno di lavoro, e per tutta la vita lavorativa, i contributi per l’assistenza sanitaria e quando ne abbiamo bisogno dobbiamo andare in una struttura privata, pagando un’altra volta, perché il servizio pubblico offerto è pessimo, nonostante l’impegno e le capacità del personale ospedaliero. Due esempi, ma, volendo, se ne possono fare molti altri, tanto è evidente la pessima gestione di questo Paese nelle sue varie, molteplici e infinite articolazioni. Un problema aggiunto sono gli eventi estremi, come terremoti e alluvioni. Danni enormi, aggravati dalla mancanza di prevenzione e di lungimiranza, di cui si dovrebbe fare carico lo Stato, però non sempre lo fa, e quando lo fa, con tempi biblici, ma ora che questi disastri sono diventati troppo frequenti si pensa di costringere tutti i cittadini a fare l’assicurazione. Altra idea geniale per far aumentare ancora di più il business delle assicurazioni che, ogni anno, con atteggiamento quasi provocatorio, sbandierano, come se fosse merito proprio, le decine di miliardi di utile. Ora, sull’ipotesi delle polizze obbligatorie sulle abitazioni, che negli ultimi anni sono già aumentate del 21,1%, le cosiddette forze politiche fanno finta, come al solito, di accapigliarsi, con dichiarazioni contrapposte, ma poi, vedrete, troveranno l’accordo. E così continueremo a mantenere Stato, Regioni, Province, Comuni (per avere in cambio quasi niente) e pagheremo pure l’assicurazione (sperando di avere in cambio qualcosa in caso di disastro). La fortuna di avere i geni della politica che tutto il mondo ci invidia. 

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia               

Commenti

  1. La nostra classe politica e' lo specchio di un paese che ha perso la riflessione critica e il pensiero lungo.
    FF

    RispondiElimina

Posta un commento