La paura di perdere prevale sulla voglia di vincere, così Vis Pesaro-Perugia finisce 0-0
Pensare
che il Perugia sia costretto ad andare in campo come se fosse già l’ultima
spiaggia è certo un’esagerazione, a settembre, però c’è che le avversarie
corrono e i grifoni zoppicano. Questo dice, inesorabile, la classifica, più
malinconica che preoccupante, e i conti si fanno, soprattutto, con la
classifica. Alessandro Formisano è messo in discussione, con molti che già
chiedono l’esonero. Il tecnico ha l’attenuante di dover guidare una squadra
priva di un reparto, l’attacco, e senza attacco – è cosa di un’ovvietà
disarmante – non è affatto facile vincere. E, allora, anche la trasferta a
Pesaro, contro la Vis, è un impegno pieno zeppo di incognite e di toppe in una formazione
che finora ha mostrato una ragnatela di gioco precario ed estemporaneo. Macchiato,
pure, da molti errori, di gioventù e di altro. Al “Tonino Benelli” c’erano due
squadre che hanno pensato prima di tutto a non perdere, reduci, entrambe, da una
pesante sconfitta: i marchigiani a Campobasso, il Perugia, in casa, con il
Rimini. E per alleviare la ferita ancora aperta hanno trovato il modo di
guadagnare un punticino, lottando sì, ma con poca lucidità e cercando
soprattutto di non scoprirsi e rischiare. E così il pareggio, dopo una gara
alla camomilla, è diventato presto il risultato più probabile. E con poche
occasioni da gol. I grifoni hanno avuto una ghiotta opportunità al 20’, ma
Palsson ha tirato centralmente e il portiere Vukovic non ha avuto difficoltà a
parare. I biancorossi marchigiani, dal canto loro, hanno attaccato di più, ma
con scarsissimi risultati e non hanno saputo nemmeno sfruttare i due errori del
portiere Gemello: al 24’ quando ha perso il pallone e al 54’ quando è uscito
avventatamente, lasciando la porta sguarnita; in quest’ultima occasione ha
salvato di testa Angella. È tutto quel poco che le due squadre sono riuscite a
fare. Per il Perugia c’è stata, però, la lieta novella del ritorno in campo,
finalmente, di Seghetti, seppure per uno spezzone di partita (dal 63’ al posto
di Palsson). Da quel momento si è visto che con lui qualche idea di
verticalizzare il gioco e di creare qualche pericolo nell’area degli avversari
è possibile ed è concreta. Dalla trasferta marchigiana, oltre al punto, (sempre
meglio di niente) è questa la notizia positiva più importante. In prospettiva
non è poco, visto quel che passa il convento.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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