La patetica e grottesca difesa in Tv del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano

Ma dove li ha trovati? La domanda - rivolta ovviamente a Giorgia Meloni – è cruda, ma nasce spontanea dopo l’ennesima sgrammaticatura istituzionale di un esponente del governo, questa volta quella del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Ieri sera, nel tg delle 20, intervistato dal direttore del tg1 Gianmarco Chiocci, è andata in onda la difesa accorata del ministro, ma l’impressione è stata, invece, di un poveretto che si era cacciato in un pasticcio più grande di lui e adesso non sa come uscirne. Piange e chiede scusa alla moglie.  In quei terribili e lunghissimi 17 minuti più che la difesa è emersa l’accusa, e con macroscopica evidenza, anche una persona sicuramente inadatta all’incarico che gli è stato affidato. Un disastro politico prima ancora che umano e familiare. E allora, fatalmente, si torna alla domanda iniziale fatta alla Meloni, perché molti esponenti di rilievo: ministri, sottosegretari, dirigenti, scelti per compiti delicatissimi, anche di respiro internazionale, non solo non sono in grado di svolgere, con un minimo di capacità, i compiti loro assegnati, ma tanti, troppi, non si rendono nemmeno conto del ruolo che hanno, e come lo devono svolgere. L’ultima grana (ma il lungo elenco di gaffe e pasticci lo riporta, oggi, il Fatto Quotidiano) con il match Sangiuliano - Boccia è particolarmente grave perché si è alla vigilia di un G7 Cultura di enorme rilievo e perché, al di là della faccenda, il ministro non ha capito che quando si hanno incarichi istituzionali, in cui si rappresenta la Nazione, si devono tenere certi comportamenti, imposti dal ruolo, oltre la morale, che pure non è un dettaglio, e di altre considerazioni. Non si possono fare tutte le frequentazioni come normali cittadini, e farsi accompagnare, in manifestazioni ufficiali, da chiunque, solo perché si tratta di un amico o, peggio, di un’amica. E non c’entra nulla che tutte le spese siano state addebitate sul conto corrente personale di Sangiuliano, ci mancava pure che fosse stato tutto a carico dei contribuenti. La signora Maria Rosaria Boccia, forse, sarà la persona più corretta di questo mondo, ma il ministro che la invitava a partecipare agli eventi e lei che frequentava Montecitorio indossando, come pure si è vantata di aver fatto, gli occhiali con dentro una telecamera nascosta, si doveva porre qualche domanda, prendere qualche precauzione. Come faccia un ministro a non rendersi conto che l’atteggiamento è quantomeno anomalo e strano? Ora, pare che la signora Boccia si voglia vendicare, con filmati compromettenti da pubblicare sui social, per essere stata abbandonata come amante e per non essere stata nominata, come le era stato promesso, collaboratrice del ministero (già ce ne sono 16) per in grandi eventi. Un disastro su tutti i fronti. E la Meloni a difendere, ancora una volta, l’indifendibile.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia 

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