Ma i parlamentari quando vanno in Parlamento?
Le
foto, pubblicate oggi da alcuni giornali, dell’aula del Senato, pressoché vuota,
mentre si votava la legge contro la violenza delle donne, sconcertano e indignano.
Non tanto perché sui giornali e in tv quasi tutti, nei giorni scorsi, si sono
detti sconvolti dagli ultimi efferati delitti, ma perché non è la prima volta,
semmai l’ennesima e, purtroppo, non sarà l’ultima che ciò accade. Così che alla
domanda, posta dal titolo, si è costretti a rispondere in un solo modo: quando
vogliono. Che è una risposta amara e gravissima. Succede perché si è data un’interpretazione,
incongruente e di comodo, dell’art. 67 della Costituzione, che dice: “Ogni
membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza
vincolo di mandato”. I padri costituenti, che ormai da tempo si rivoltano nella
tomba, hanno concepito e scritto quell’articolo per dare massima importanza alle
funzioni parlamentari e, nel contempo, assegnare libertà, pressoché assoluta,
nell’esercito delle altissime funzioni loro affidate dagli elettori. Invece di rispettare
con onore e dignità e nel modo migliore il mandato parlamentare, tanti omuncoli,
mezzecalzette, capitati lì per le strane congiunzioni astrali della politica di
bassissimo livello che abbiamo, pensano che ciò vuol dire che possano fare i
propri comodi. Come stanno a dimostrarlo le percentuali di assenze anche nei
primi sei mesi di questa legislatura. Ci sono stati 127 parlamentari con un
tasso inferiore al 60% di presenze e 37 con un tasso tra lo 0% e il 15%.
Vergogna. Rischiando il qualunquismo, c’è da chiedere a chi sa di non essere
andato in Parlamento nemmeno una volta, appunto, con lo 0% di presenze, con
quale coraggio si prende le 15.000 euro e tutto il resto. C’è, in questi
atteggiamenti, non solo un imbarazzante scempio della Costituzione, ma anche un
volgare tradimento della fiducia dei cittadini che li hanno votati. Cosa
altrettanto grave è che non ci siano reazioni adeguate alla gravità di un
sistema e di un andazzo intollerabili.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Sempre GRAZIE! amico giornalista Fortunato e cari saluti.
RispondiEliminaMario Solinas