Il Perugia domina a Pineto, ma segna solo un gol e nel finale gli abruzzesi pareggiano (1-1)
Dopo
la vittoria sofferta nel derby contro il Gubbio, il Perugia è andato a Pineto,
contro la matricola terribile che gioca per la prima volta in casa, con tutte
le buone intenzione per vincere e cercare di proseguire la caccia alle volpi,
davanti, in fuga, e in vetta alla classifica, Cesena e Torres. E a fare
risultato i grifoni ci hanno provato da subito con Bartolomei ad impegnare
seriamente il portiere Tonti. Un segnale di buon auspicio, ma come ormai capita
quasi sempre lo squillo di tromba del capitano è rimasto episodio isolato. Anzi
è stato il Perugia al 20’ a doversi salvare con una prodigiosa parata di
Adamonis su colpo di testa di De Santis. Luciano Mularoni che in panchina ha
sostituito Baldini, squalificato, ha disposto le incursioni di Mezzoni a destra
e di Cancellieri a sinistra, predominio territoriale, dunque in tutte le zone
del campo, ma pochi tiri in porta. Solo al 34’ Vazquez ha avuto finalmente una
palla giocabile e ha tirato, Tonti ha parato, ma non ha trattenuto il pallone,
come un falco è arrivato Seghetti ed ha segnato il gol del vantaggio. Sembrava
ormai tutto, o quasi, in discesa anche perché i biancorossi sono tornati, per
la ripresa, con il piglio giusto, dominando un avversario volenteroso, ma
niente di più, mostrando a tratti anche i limiti di una squadra con tante
scorie da dilettanti. Insomma in campo c’era solo il Perugia a dominare in
lungo e in largo. Ma tiri in porta ancora pochi. Sarebbe stato opportuno,
forse, spostare qualche metro più avanti Bartolomei per innescare Vazquez e
Seghetti, del tutto privi di munizioni. Come regista, Paolo, gioca troppo
indietro, mi pare quasi sprecato in quella posizione, praticamente al centro
della difesa. Il tempo passava così senza che ci fosse l’occasione per
raddoppiare, mentre i biancoazzurri, dal canto loro, si arenavano, quelle poche
volte che hanno cercato l’affondo, al limite dell’area. Ma un solo gol di
vantaggio lascia margini e speranze all’avversario di poter recuperare fino
all’ultimo. È una cosa risaputa, peraltro, di un’ovvietà disarmante. Ed è
quello che è capitato oggi allo stadio “Pavone e Mariani”, quando nei minuti di
recupero, nell’ultimo, disperato e confusionario assalto, Gambale, entrato da
qualche minuto, di testa ha segnato il gol del pareggio. Due punti persi dopo
una partita in cui si è vista una netta superiorità territoriale e
un’altrettanta netta incapacità di segnare. E sono convinto che non sia stata
una buona idea quella di sostituire Vazquez con Cudrig al 63’ e Seghetti con
Ricci al 77’. I due attaccanti titolari, quando la partita è ancora incerta,
vanno lasciati in campo. Se poi ci sono, nelle scelte “tecniche”, le questioni
dei minutaggi, o come diavolo si chiamano, allora è un’altra cosa, ma allora
bisogna farlo sapere, e confessare che gli obiettivi sono diversi da quelli che
i tifosi si aspettano. E dire che l’importante non è vincere ma far fare il
minutaggio ai giovani che si hanno in prestito. Perché è tutta un’altra cosa e,
anche, un altro campionato.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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