Non riesce al Perugia l'impresa di tornare imbattuto dalla trasferta in Alto Adige (2-1)
Scalare
la classifica, facendo punti al “Druso”, contro il lanciatissimo Sudtirol di
Giampaolo Bisoli, era, per Fabrizio Castori e la sua truppa, un ambizioso, fantastico
desiderio, seppure intriso di troppe difficoltà, come scalare le Dolomiti:
pressoché impossibile. E così è stato. I grifoni, però, ce l’hanno messa tutta
per fare punti in Alto Adige. Purtroppo, non avevano l’attrezzatura adatta per
affrontare la corazzata che ha costruito, con straordinaria, sorprendente
abilità l’ex giocatore e allenatore del Perugia, che ora punta, deciso, alla
promozione diretta in serie A. Non avevano e non hanno le attrezzature,
s’intende che, tra i biancorossi umbri, non ci sono attaccanti i grado di approfittare
delle situazioni favorevoli che anche oggi, con gli altoatesini, ci sono pure state,
ma se nessuno è in grado d’insidiare con qualche tiro la porta avversaria tutto
quel poco che si cerca di costruire a centrocampo è inutile e sprecato. Il
Sudtirol si è presentato subito insidioso già al 7’ con Odogwu che ha colpito
il palo, poi al 22’ Mazzocchi ha fatto un gran balzo, al centro dell’area, e il
pallone, colpito di testa, è andato fuori d’un soffio: erano le avvisaglie del
gol del vantaggio che è arrivato qualche minuto dopo, al 25’, sempre con
Mazzocchi che dal limite ha fatto partire un bolide che è andato a sbattere sul
palo ed è finito in rete. E il Perugia? Poco o niente: due tiri, nettamente
fuori dallo specchio della porta, di Iannoni e Sgarbi. Tuttavia, allo scadere del
tempo un fallo in area di Celli su Olivieri ha fruttato un calcio di rigore
trasformato da Casasola:1-1. Nella seconda parte della gara il Perugia si è
dimostrato più intraprendente così che c’è stato un sostanziale equilibrio per
una ventina di minuti, tanto che Castori ha pensato di rinforzare gli ormeggi
nella speranza di contenere le avanzate dei padroni di casa, meno pericolosi
rispetto al primo tempo. Così, prima Rosi ha sostituito Struna e poi Bartolomei
Iannoni, ammonito. E qualche minuto dopo Capezzi e Luperini hanno preso il
posto, rispettivamente, di Olivieri e Kouan. Sembrava, insomma, che si potesse
portare a casa un punto, preziosissimo. Invece è successo che, al 74’, sugli
sviluppi di un calcio d’angolo, i padroni di casa, con Curto, sono passati in
vantaggio. E avrebbero anche triplicato se, all’83’, il gol di Zaro non fosse
stato annullato dal Var per un fallo su Gori in uscita. I disperati e
confusionari attacchi dei minuti finali non sono serviti a nulla. C’è stato
solo il tempo per l’espulsione di Rosi per doppio giallo. È maturata così la 14esima sconfitta, mentre hanno
conquistato punti Spal, Benevento e Brescia, tre squadre che sono sotto in
classifica. E non è, ovviamente, una buona notizia. Sabato prossimo, al “Curi”,
ci sarà un’altra disperata, la Reggina. La squadra calabrese è in piena crisi,
con sei sconfitte nelle ultime sette partite. Sarà un altro match durissimo,
considerando che Pippo Inzaghi ha, comunque, e nonostante tutto, alcuni
giocatori di buon livello, mentre Fabrizio Castori dovrà destreggiarsi anche
tra assenze per infortuni e squalifiche.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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