Con il poker, Castori si siede al tavolo delle "grandi" (4-0)

 

Dopo la bella e convincente vittoria al “San Nicola” di Bari erano tante le attese per la partita contro il Brescia, una squadra in affanno, con quattro sconfitte ed un pareggio nelle ultime cinque gare. E il Perugia non ha avuto eccessive difficoltà nell’affondare una scialuppa che già imbarcava acqua, per la disperazione del presidente Massimo Cellino, che qualche tempo fa aveva licenziato Pep Clotet e scelto Alfredo Aglietti, licenziato quasi subito anche lui per tornare a Clotet. Che oggi ha potuto poco contro un Perugia, galvanizzato dal successo pugliese, ma agevolato, nel suo compito, dalla straordinaria leggerezza di Karacic che in 16 minuti si è fatto ammonire due volte, con l’inevitabile espulsione. Nonostante l’inferiorità numerica gli ospiti erano comunque riusciti a resistere agli attacchi dei grifoni che erano andati vicini al gol in almeno tre occasioni, ma senza però impensierire troppo il portiere Andrenacci. E qualche occasione pericolosa l’avevano pure creata le Rondinelle, con il nuovo acquisto, Pablo Rodriguez. Partita, dunque, in equilibrio fino al 40’, quando Lisi ha dato la palla a Santoro che ha trovato l’angolo basso alla sinistra dell’estremo difensore. Con il Perugia in vantaggio la gara non ha avuto più storia, perché, già all’inizio del secondo tempo, al 48’, è arrivato il raddoppio su calcio di rigore assegnato per fallo su Di Serio e trasformato da Casasola. Qualche minuto dopo, al 52’, è andato in gol pure Kouan, con un colpo di testa su un traversone di Lisi, e, ancora di testa, al 74’, Angella, che aveva preso il posto di Curado, infortunato, ha segnato l’ultimo gol per comporre il poker. E così è arrivata, con il 13 esimo posto, a 26 punti con Como e Ascoli, più di una boccata d’ossigeno. Condividiamo la prudenza, nel dopo partita, di Fabrizio Castori, ma è evidente che l’ottimismo, che da questa sera serpeggia tra le file dei tifosi, è giustificato da alcuni fatti positivi. Il primo è che questa squadra, che prima non tirava quasi mai in porta, anche oggi ha fatto 13 tiri, di cui ben 9 nella porta; il secondo è che le prestazioni positive ripetute dimostrano una crescita dal punto di vista tecnico e tattico, con schemi di gioco ripetuti e vincenti; e il terzo importante indizio è che è stata ritrovata l’intesa, la sintonia, l’amalgama del gruppo. E’ presto, certo, per fare previsioni impregnate di eccessivo ottimismo, come consiglia la saggezza di Castori, tuttavia, ci sono tutte le condizioni, guardando anche la classifica, per farle in positivo, pur sapendo che l’incertezza è una delle prerogative, che aggiunge fascino, del gioco del calcio. Sabato prossimo ci sarà la trasferta ad Ascoli. Una trasferta importante perché il 18 febbraio ci sarà, al “Curi”, il derby con la Ternana. E arrivare al match clou dell’anno con una carica di entusiasmo è essenziale.   

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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