Capita di tutto all'Arena Garibaldi, ma i tre punti vanno al Pisa, in rimonta sul Perugia (2-1)
Tanto
nervosismo, molti falli, espulsioni, rigore, tre gol validi e due annullati,
c’è stato di tutto all’Arena Garibaldi dove il Pisa ha ritrovato, in maniera
rocambolesca, la vittoria, in casa, che mancava dal 17 dicembre. Il Perugia
subisce la 13 esima sconfitta di questo campionato, non avendo saputo gestire
al meglio la favorevole occasione che è capitata, con un uomo in più dalla
mezzora e con un gol di vantaggio. Che la trasferta in Toscana sarebbe stata
insidiosa era arcinoto, e cosa del tutto ovvia e scontata anche perché Fabrizio
Castori aveva gli uomini contati dopo gli infortuni a ripetizione e la
squalifica di Lisi. Eppure, nonostante le emergenze, sembrava che le cose
potessero andare piuttosto bene. Il Pisa è andato in vantaggio già al 10’ ma il
Var ha rilevato una posizione di fuorigioco ed ha indotto l’arbitro ad
annullare. Qualche minuto dopo, sempre il Var, ha fatto annullare anche un gol
del Perugia. Al 31’ su un contropiede Di Carmine, lanciato verso la rete, è
stato fermato fallosamente da Hermannsson e l’arbitro ha espulso il difensore
dei padroni di casa. Con un uomo in più il Perugia ha dato l’impressione di
potere controllare meglio la gara anche perché al 40’ è arrivato anche il gol.
Esteves ha toccato con il braccio il pallone colpito da Kouan e il calcio di
rigore è stato trasformato da Casasola. Rimaneva il secondo tempo da gestire
con attenzione, sfruttando al meglio la situazione favorevole che si era creta,
invece il Perugia ha lasciato l’iniziativa agli uomini di Luca D’angelo che al
51’, con Morutan, hanno agguantato il pareggio. L’attaccante della squadra
pisana, marcato male da Sgarbi, si è girato improvvisamente e con un tiro
preciso e beffardo ha mandato la sfera nell’angolino alla sinistra di Gori. Il
gol dava entusiasmo ai nerazzurri che al 59’ con un gran gol di Marin si sono
portati addirittura in vantaggio. Inspiegabile l’atteggiamento un po’ dimesso,
timoroso, sottotono dei grifoni che hanno saputo reagire solo nel finale,
quando erano rimasti in dieci, per l’espulsione di Paz, ma lo hanno fatto con
poca convinzione in maniera caotica e disordinata. La questione è che
l’organico è estremamente ridotto e basta un infortunio o una squalifica e si è
sempre in emergenza. Oggi, tanto per fare un solo esempio, si è sentita
moltissimo l’assenza di Lisi. La sconfitta gela gli entusiasmi provocati dalla
vittoria nel derby e fa fare passi indietro in classifica. Sembra di essere
alle prese con l’albero della cuccagna: dopo qualche bella scalata arriva,
immancabile, lo scivolone; ed è tutto da rifare. Ora speriamo nella partita con il Como, al
“Curi”, il primo marzo, alle 20,30.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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