Più di sessantasei milioni la tassa a chi, martedì, vincerà al Superenalotto

 

Martedì sera, per l’estrazione n. 152, del concorso del superenalotto, l’eventuale, possibile vincitore, che indovina i sei numeri estratti, vince il Jackpot che ha raggiunto la cifra record di 330.200.000 euro. Su questa vincita c’è da pagare al fisco il 20%, la cosiddetta “tassa sulla fortuna” che in questo caso ammonta a 66.040.000 euro. Naturalmente c'è pure la tassa sulla sfortuna ed è quella che paga la stragrande maggioranza dei giocatori che non vince niente e perde tutto. Ci sono, però, in questa particolare situazione, due eccessi che andrebbero ragionevolmente diminuiti. Il primo riguarda il Jackpot di oggi, che è il totale delle somme non vinte nei precedenti concorsi, accumulate dal 22 maggio 2021, quando a Fermo, con il 6, è avvenuta l’ultima vincita milionaria. Così che ora il premio ha superato tutti i record, senza pari al mondo, e ha effetti pesanti per gli scommettitori che, attratti da questa sontuosa, ipotetica vincita sono indotti a giocare e a scommettere sempre di più, pur sapendo (o anche senza saperlo) che la probabilità di vincita è 1 su 622.614.630. La Legge 9 agosto 2018, n. 96 ha introdotto il divieto assoluto di fare pubblicità di giochi e scommesse, ivi incluse le sponsorizzazioni e le forme di pubblicità indiretta. Ma quando nelle ricevitorie, come è avvenuto oggi, si espongono i cartelli che giovedì sera si possono vincere 330.200.000 euro c’è bisogno di aggiungere altro per stimolare e incoraggiare le giocate? Questa pioggia di milioni, con una fortissima attrazione, può provocare, in particolare nelle persone fragili, la ludopatia, la dipendenza dal gioco, già molto diffusa, con conseguenze devastanti per le famiglie e per i costi sociali che causa. Anche per questo credo sia opportuno mettere un tetto al premio, che potrebbe essere di 100.000.000 di euro, che, netti, sarebbero 80.000.000 euro. Per cambiare vita, potrebbero bastare. In questo modo, dopo che il Jackpot ha raggiunto il massimo, il resto del montepremi si potrebbe spalmare sulle altre vincite, rendendo il gioco meno oneroso di quanto lo sia adesso. Ricordiamo che fino a qualche anno fa, ogni combinazione, costava 0,50, poi raddoppiata a 1 euro: più 100%. Altra modifica, opportuna, sarebbe quella di ridurre la tassa. È vero che si tratta di tassare una vincita e nessuno ci fa caso, però lo Stato, che è un biscazziere esoso e senza scrupoli, ne approfitta, perché il montepremi, prima di essere diviso tra i vari vincitori, subisce, sempre, una prima, consistente tassazione; aggiungere un altro prelievo del 20% mi sembra decisamente troppo. E, invece, nelle intenzione del governo, c’è di aumentarla al 25%.  Ma questa è una tassa che si deva pagare - è il caso di ricordarlo - non solo sulle vincite milionarie, ma su tutte le vincite (Gratta &Vinci, Lotto, Superenalotto, etc.) che superano 500 euro.   

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia          

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