Sterilità offensiva imbarazzante, il Perugia perde anche a Frosinone (1-0)
Nessuna
squadra è imbattibile. Con questo speranzoso postulato, la truppa di Fabrizio
Castori ha preso coraggio e, in pullman, con largo anticipo, qualche giorno fa,
è andata in Ciociaria per il match contro il Frosinone, dell’indimenticabile
ex, Fabio Grosso, in vetta alla classifica, reduce da quattro vittorie
consecutive. Sulla carta il confronto è improponibile perché i giallazzurri hanno
uno degli attacchi più prolifici, ma anche la difesa meno perforata e con la
migliore differenza reti del campionato. Di contro, i grifoni hanno il peggiore
attacco e, per quanto riguarda la difesa, c’è solo il Como messo peggio. Entrare
in campo, in queste condizioni e con questi precedenti, non è facile, ma
bisogna assolutamente trovare la forza per reagire. E, allora, è facile suppore
che sia Fabrizio Castori che il nuovo direttore sportivo Renzo Castagnini, in
settimana, abbiano puntato molto sull’orgoglio e l’autostima dei giocatori.
Oltre a cercare di trovare i giusti interpreti del 3-5-2. E l’impressione, in
avvio, è stata sicuramente questa, positiva e incoraggiante. Finalmente si è
vista una squadra che, nella prima parte, ha giocato alla pari, forse anche
meglio, solo che sono mancate, come al solito, le conclusioni. Tanto che quando
il Frosinone, al primo affondo, al 41’con Rohden, che si è liberato di Curado e
prima ha preso il palo e poi ha battuto senza scampo il portiere Gori, è
sembrato un risultato, tutto sommato, ingiusto e beffardo, per il gioco visto
fino a quel momento. Ma i padroni di casa appena hanno acciuffato il vantaggio
hanno saputo gestirlo con equilibrio, provando anche con incursioni di una
certa pericolosità di raddoppiare. E il Perugia? È tornata la solita squadra,
volenterosa, ma senza ordine e lucidità e soprattutto, con una sterilità
offensiva imbarazzante, confermando, con appena 8 gol (e 3 in una sola
partita!) come il peggiore attacco della
categoria, senza nessuno capace di impensierire il portiere Turati. Quando sono
andati al tiro, nell’ordine, Casasola, Melchiorri, Kouan, il pallone è finito
lontanissimo dalla porta dei ciociari. L’unica vera occasione, con il pallone
che è andato vicinissimo al palo alla sinistra di Turati, è successa all’87’ su
colpo di testa di Dell’Orco. Il gesto della disperazione, nulla di più. Aggiorno il postulato: nessuna squadra è imbattibile se, tra gli avversari, c'è, però, qualcuno capace di fare gol. Ora, due
questioni aspettano una rapida soluzione. La prima è il caso che Castori senta
i giocatori, uno per uno, perché dicano, con molta franchezza, se giocano nel
posto giusto, secondo le proprie caratteristiche e, semmai, se pensano di poter
dare di più in altri ruoli. E se il 3-5-2 non è adatto si cambi modulo.
Ovviamente i moduli vanno tutti bene, altrimenti tutti gli allenatori giocherebbero
con un solo ed unico schema, servono però i calciatori che siano in grado di
interpretarlo nel modo migliore. La seconda questione è l’assurdo isolamento di
Rosi e Angella. Finché sono cartellinati, e pagati, è bene che vengano anche impiegati,
se il tecnico lo ritiene necessario. Poi, semmai, alla riapertura del mercato,
a gennaio, andranno via, se non ci sono le condizioni per farli rimanere, ma
privarsi di due giocatori, esperti come loro, penso che questo Perugia non se
lo possa permettere. Renzo Castagnini deve partecipare, da protagonista, a
questo, necessario, indispensabile, bagno d’umiltà. Forse, chissà, si potrebbe
cominciare da qui a risollevare le sorti dei grifoni. Una sola cosa è certa. Al
“Braglia”, contro il Modena, sabato prossimo, non si potrà andare in queste
condizioni, per subire la decima sconfitta.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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