Squallido ping pong con i migranti, usati come armi improprie, anche per dividere l'Europa
Lo
spettacolo è desolante. Attorno al dramma dei migranti ci sono, con le
apprezzabili decisioni per motivi umanitari, infiniti interessi con finalità
assai meno nobili. Anche guerre intestine, usando, come armi improprie, questi
poveri cristi. È quello che avviene ormai da molti anni, ma la questione si sta
aggravando in questi giorni e in queste ore. In cui è messa anche a dura prova
la tenuta del governo italiano, con difficoltà sempre crescenti, non solo nel
suo interno ma pure nei rapporti internazionali. Il governo di destra – centro vuole,
anzi vorrebbe, difendere i confini italiani non dai profughi e nemmeno dai
migranti, ma da chi con i profughi e i migranti fa affari d’oro. E ora visto
che l’Europa, meglio la maggior parte dei paesi europei, non intende
collaborare, anzi reagisce in maniera esagerata alla richiesta di accoglienza,
come ha fatto la Francia con Emmanuel Macron qualche giorno fa, allora si sta
cercando di fare un fronte comune con i Paesi di “prima accoglienza” come Cipro,
Grecia e Malta, presi d’assalto come l’Italia. Un passo assai pericoloso e
dalle conseguenze imprevedibili. Così facendo, si rischia di mandare in
frantumi la stessa Europa, su questi temi, purtroppo, sempre più sorda, confusa
e divisa. Respingere le navi con i profughi non è possibile perché ci sono obblighi
in termini di diritto marittimo internazionale e altri mille legacci e, allora,
i problemi si aggravano perché non c’è la possibilità di limitare o comunque
contenere, gli sbarchi quotidiani. È vero, i dati dicono che ci sono pure altri
Paesi che hanno accolto molti stranieri, anche più di quelli arrivati in Italia,
come Germania, Francia e Spagna ma da loro la stragrande maggioranza dei
migranti è arrivata solo per lavorare. Non è un dettaglio. Non sono sbarcati,
come in Italia, con le navi della Guardia costiera e delle Ong e con i gommoni
senza alcun controllo e senza alcuna contabilità, veri e propri clandestini. Quando
da noi sbarcano centinaia di bambini soli, di donne anziane e ammalate significa
aggravare la fragile catena dell’assistenza, già in grosse difficoltà. Qualcuno
di quelli che vorrebbero - dicono per fini umanitari - l’accoglienza senza
alcun limite, sarebbe bene che prima andassero a vedere quello che succede a
Lampedusa e poi a guardare le liste d’attesa degli ospedali del Sud, e i numeri
dei disoccupati, e a non trascurare la richiesta di manovalanza della malavita.
Problemi già pesanti che si aggravano e si moltiplicano. Importante è il ruolo
che svolgono le navi delle Ong. Seppure certamente apprezzabili, dal punto di
vista umanitario, i loro interventi sono, per tanti altri aspetti, assai discutibili.
Come quello di mettere in discussione l’autorità di uno Stato, come è successo
qualche giorno fa a Catania. In realtà
non intervengono eccezionalmente, e solo in presenza di un naufragio imminente.
Questo può accadere ad un cargo che, occasionalmente, in mare aperto, s’imbatte
su un gommone carico di migranti e interviene, come è giusto che faccia, per
salvarli, ma le navi delle Ong che fanno la spola, quotidianamente, come veri e
propri traghetti della disperazione, con le coste africane e poi pretendono a
tutti i costi di far scendere i migranti solo nei porti italiani, fanno una
cosa diversa, qualcuno sostiene anche illegale. E creano situazioni di estrema
difficoltà. Tutti vorrebbero accogliere
chi ha bisogno, gli italiani sono tra i popoli che più sono disposti ad aiutare,
come lo dimostrano tutti i giorni con i migranti, di qualsiasi nazionalità, che
sbarcano a Lampedusa e in tutto il Meridione. Ma questa generosità non è
infinita, non può essere infinita, perché ci sono limiti oggettivi: di
ospitalità, di lavoro, di assistenza sanitaria ed economica. Quelli che fanno
finta di non capire i problemi sono in male fede. Non sono interessati alle
richieste dei migranti, si servono di loro, appunto, come armi improprie, per
fare le guerre politiche. E questo è intollerabile.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Se una nave con cento migranti che arriva verso le nostre coste riempie gli schermi per tutto il giorno e le prime pagine di tutti i giornali, come sta succedendo in questi giorni, la dice lunga sulla miseria dei nostri politici e dei mass media (e dei nostri connazionali?).
RispondiEliminaSecondo un rapporto della Banca mondiale, siccita’, guerre e carestie, da qui al 2050 interessera’ piu’ di 200 milioni di persone tra Africa subsahariana, Far East e America latina. Queste saranno le ondate migratorie (certe!) che interrogheranno davvero l’Occidente e l’Europa. Di queste si dovrebbe cominciare a parlare, e di come affrontarle, e lasciar perdere la propaganda attuale e chi gli da’ spago. Molti sostengono che a oggi, l’Occidente e l’Europa non sembrano per niente attrezzati per affrontare questi cataclismi, e in primo luogo per la remora mentale, o dovere morale di accogliere i migranti disperati, no-matter-what. Se per allora l’Occidente e l’Europa non si saranno scrollati di dosso questa idea, continuano i resagi, allora non ci sara’ soluzione al problema, ma solo la replica della dissoluzione dell’Impero Romano.
FF