Le stragi sulle strade, senza controlli, utilizzate dagli automobilisti come circuiti di Formula 1

 

Non sappiamo se sia stata informata la Fia, la Federazione internazionale della Formula 1, ma in Italia c’è da qualche tempo, e si svolge tutti i giorni, un nuovo gran premio. Va dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Vi partecipano milioni di piloti, di tutte le età, con le autovetture di qualsiasi marca e cilindrata. Il traguardo ambito è quello di arrivare a destinazione sani e salvi. E non è né facile né scontato. Nel 2019 (i dati del 2020 non sono significativi perché c’è stato il lockdown) ci sono stati 172.183 incidenti stradali con 3.173 vittime e 241.384 feriti. Una strage, dovuta, nella stragrande maggioranza dei casi, alla eccessiva velocità, che avviene e che continua a venire ogni giorno, sistematicamente, di cui non si accorge nessuno. Anzi, c’è qualcuno che pensa che siano pochi tutti questi morti e questi feriti, infatti a qualche mezzacalzetta, che siede, immeritatamente, in Parlamento, era venuta anche in mente di aumentare il limite di velocità. Una mezzacalzetta che vede anche poco e capisce ancora meno: dove li ha mai visto gli automobilisti rispettare i limiti di velocità? In Italia ci sono i limiti di velocità? Di fatto non ci sono, non esistono, infatti non li rispetta nessuno. E se c’è qualcuno, prudente e rispettoso della legge, sembra un incapace deficiente. Ho percorso, qualche giorno fa, con la mia autovettura, di cilindrata alta, da Centro a Sud Italia, 800 chilometri, con itinerario misto: superstrada, autostrada, strada normale. Ho voluto fare l’ennesima prova: a tratti ho superato del 20 % i limiti fissati dalle norme e indicati dai cartelli. Ebbene, sono stato superato sempre, da tutti, umiliato, io e la mia Jaguar. Ci fosse stata una classifica, in questo singolare, anomalo, pazzesco circuito di Formula 1, io sarei arrivato ultimo. Ho superato solo qualche tir, in salita, stracarico, gigantesco; a proposito, c’è qualche limite o possono farli lunghi, pesanti e ingombranti come e quanto vogliono? E non ho incontrato nemmeno una pattuglia di polizia o di carabinieri. Non è necessario che ci siano per fare le multe, solo la loro presenza può dare un contributo positivo alla circolazione, nel rispetto delle leggi. Un tizio che viaggia sui 180/200 orari se vede qualche anima delle cosiddette forze dell’ordine un po’ rallenta, o no? O bisogna continuare così, gettare nello sconforto e nella disperazione centinaia di migliaia di famiglie ogni anno. Le tragedie provocate dalle malattie è difficile, forse impossibile evitarle, ma quelle provocate dagli incidenti stradali, che si possono e si devono evitare, pesano, se non si interviene in qualche modo, sulla coscienza, sporca, di chi ci ha governato e ci governa.

               Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia  

Commenti