La casa è un bene proprio, ma fino a quando ?
Non
so se l’intelligenza artificiale potrà venirci in aiuto, certo è che
l’intelligenza, quella umana, comincia a perdere colpi. Abbiamo solo frammenti
di idee, ma già bastano per capire il programma di Ilaria Salis, la neo-
eurodeputata che, per il suo debutto nel nuovo incarico, ha rivendicato “con
orgoglio” le modalità delle “pratiche collettive dell’occupazione di case
sfitte”. Le fa eco il suo salvatore, il segretario di Sinistra Italiana, Nicola
Fratoianni, che vuole abolire il reato di invasione di edifici, in pratica
legalizzare l’occupazione delle case. Qui mi pare che debba venire
necessariamente in soccorso l’intelligenza artificiale, perché quella umana non
basta. La casa è quel bene che, nella stragrande maggioranza dei casi, è venuto
su con enormi sacrifici, tra mutui e rinunce, ed è l’esempio classico della più
diffusa e importante forma di risparmio, soprattutto di noi italiani. Nell’art.
47 della Costituzione c’è scritto: “La Repubblica incoraggia e tutela il
risparmio in tutte le sue forme”. Sembra che il riferimento sia a qualche altra
Repubblica, perché quella Italiana fa esattamente l’opposto: il risparmio lo
scoraggia in tutti i modi e assolutamente non lo tutela. Vero presidente
Mattarella? È, infatti, la preda favorita, facile e sicura, del fisco, dello
Stato e dei Comuni, dall’Irpef all’Imu, come se fosse un bene vinto alla
lotteria e non il frutto dei risparmi propri o degli antenati, o di entrambi. E
ora c’è pure la direttiva Europea con “case green” che comporterà notevoli
altre spese per tutelare l’ambiente. Come se non bastasse, sono arrivati gli
alfieri di chi vuole appropriarsi della casa altrui, e lo dicono con la massima
naturalezza. E lo Stato, secondo il verbo dei nuovi pseudo statisti, non
dovrebbe ostacolare tale abuso, che, invece, è un vero e proprio furto. Insomma,
siamo un pezzo avanti verso l’abrogazione della proprietà privata. Sono
d’accordo che lo Stato deve aiutare, e in molti casi lo fa, chi si trova in
condizioni disagiate, ma una cosa è l’aiuto, magari anche a trovare un lavoro,
così che con i risparmi si potrà poi comprare una casa come fanno tutti, una
cosa ben diversa è chiedere e pretendere che lo Stato protegga chi si
appropria, arbitrariamente, e con una forma di violenza, della casa degli
altri. Mi sembrerebbe un ragionamento semplice, forse troppo, ma non per tutti,
evidentemente.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Hai totalmente ragione! CARLO
RispondiEliminaSempre GRAZIE delle tue sagge riflessioni!
RispondiEliminaMolti cari saluti
Mario Solinas