Una follia lasciare lo spazio cosmico ai privati

 

Dietro le quinte, con un ruolo decisivo nelle trattative tra Giorgia Meloni e Donald Trump, per la liberazione di Cecilia Sala, credo ci sia stato Elon Musk, amico della presidente del Consiglio e proprietario di SpaceX-Starlink, diventato braccio destro (e sinistro) di Trump. Musk, ingegnoso e geniale, ha già messo in orbita 7mila satelliti e ne aggiungerà altri, fino a 42 mila, per coprire il pianeta con la connessione Internet a banda larga. Noi italiani, presto, diventeremo suoi clienti con un miliardo e mezzo di “canone” per cinque anni. È stato lasciato lo spazio ai privati, che con i loro satellite (migliaia) non solo possono imporre il prezzo che vogliono, con business da capogiro, per offrire servizi diventati ormai indispensabili, possono interferire, in qualsiasi momento, nella vita di tutti gli abitanti della Terra. Mi sembra una cosa più che sconvolgente, folle. Anche perché invadono tanti altri campi, dalle auto elettriche ai robot, dall’intelligenza artificiale alle reti sociali, detengono perfino gli impianti di microprocessori nel cervello, mentre sperimentano, tanto per non farsi mancare nulla, collegamenti sotterranei veloci. È inspiegabile come non ci sia stata una collaborazione tra i vari stati per creare una rete pubblica che potesse essere al servizio di tutti, evitando di dare poteri straordinari ai privati. Tra i principali colpevoli di questa imbarazzante situazione c’è la sonnacchiosa Europa che, invece di concepire quelle regole demenziali, avrebbe dovuto prendere l’iniziativa per tempo e rapidamente, in un settore straordinariamente importante, che è in terribile, spaventoso ritardo. Del progetto concorrente europeo, infatti, si vedrà qualcosa di concreto solo nel 2030 e, “nelle more”, all’Italia serve l’accordo e la collaborazione con Starlink, l’impresa di Musk.  La gara tra la Ferrari di Elon Musk, e il monopattino di Ursula von der Leyen, più che grottesca appare patetica, oltre che incredibilmente costosa, pericolosa e preoccupante.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia     

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