Nella calza della Befana del Perugia, molto carbone: Spal-Perugia (1-1)
Il campionato riprende in
mezzo alla stucchevole confusione provocata dalla riapertura del calciomercato,
che chiuderà a mezzanotte del 3 febbraio, e che rappresenta la ricca befana dei
procuratori. In tutte le squadre c’è fibrillazione tra arrivi e partenze. Spal
e Perugia, oggi, di fronte, al “Paolo Mazza”, pongono molte speranze su nuovi
possibili acquisti per migliorare l’organico e risalire dalle zone basse della
classifica dove ora sono relegate. E dove meritano di starci, dopo la
prestazione di oggi. Un pareggio che premia più la Spal che il Perugia, perché
la squadra di Andrea Dossena ha giocato, dal 43’, con un uomo in meno per
l’espulsione, per doppia ammonizione, di El Kaddouuri. Fino a quel momento la
partita era stata equilibrata con molti capovolgimenti di fronte seppure senza
grosse occasioni. Più vicino, comunque, ci sono andati i grifoni con Lisi sia
al 6’ per un rinvio sbagliato di un difensore estense, sia al 16’ con il
pallone che ha sfiorato il palo alla sinistra di Galeotti. Ma nel secondo tempo
la squadra di casa ha mostrato chiaramente di essere in evidente difficoltà non
solo per l’inferiorità numerica, ma anche dal punto di vista tecnico e
soprattutto tattico. I giocatori biancorossi, però, pur dominando, facevano un
eterno, noiosissimo giro palla, tirando spesso in porta, ma senza mai colpire
il bersaglio, peraltro contro una difesa, tra le peggiori del campionato e sempre
in affanno. Per sbloccare il risultato c’è voluta una prodezza di Di Maggio, il
migliore del Perugia, che, al 66’, sull'incursione di Mezzoni sulla fascia destra, ha
battuto, con un gran tiro, l’incolpevole Galeotti. Il minimo risultato con il
massimo sforzo. A quel punto c’era una sola cosa da fare: alzare il ritmo e
segnare un altro gol per chiudere la gara; il Perugia, invece, ha continuato a
fare quello che aveva fatto fino a quel momento, infinità di passaggi senza
convinzione e nessun tiro veramente pericoloso. La Spal, non avendo nulla da
perdere, ha cercato di reagire il qualche modo, ma senza le distrazioni della
difesa del Perugia non c’è l’avrebbe fatta, così hanno lasciato libero il
giocatore che, per il suo passato, era il primo da marcare, cioè il quarantenne
Mirco Antenucci ed è stato proprio lui, al 73’, a beffare Albertoni e rimettere
in parità un match che fino a quel momento era nettamente a favore dei grifoni.
Ma le partite non si vincono ai punti, si vincono con i gol e il Perugia, anche
oggi, si è visto essere senza un vero bomber. Il presidente, il direttore
generale e l’allenatore ora hanno avuto l’ennesima dimostrazione di ciò che veramente
serve alla squadra: un cannoniere; certo, lo so, merce rara, e costosa, specie
a gennaio. Riusciranno i nostri eroi a trovare, ai saldi, l’uomo che serve?
Fortunato
Vinci - www.lidealiberale.com - Agenzia Stampa Italia
Commenti
Posta un commento