Le accise sono illegittime e quando (ogni tanto) non si fanno pagare non si tratta di sconti

 

Notizie per gli automobilisti. “Carburanti e pedaggi più cari con il 2023. Il nuovo anno si è aperto con il termine dello sconto sulle accise, che fino al 31 dicembre valeva 18,3 centesimi al litro per la benzina e il diesel e 3,4 centesimi al litro sul Gpl”. Secondo quanto riporta il giornale, sarebbe terminato lo sconto sulle accise. No, non è così, perché le accise sono illegittime e farle pagare è un’imposizione impropria e truffaldina, e, di conseguenza, quando è stato fatto il taglio, come è avvenuto nel marzo scorso con il governo di Mario Draghi, non è stato fatto uno sconto. Le accise che, se non ho perso il conto sono 17 (diciassette!), sono tributi indiretti, sotto forma di imposte sui consumi, sono calcolate in rapporto alla quantità e non al valore, e pesano, poiché su di esse si calcola e si paga anche l’Iva (l’imposta sull’imposta, altra procedura vergognosa e illegittima!) per il 52% sul costo totale. Sono dette “tasse di scopo” perché balzelli pensati per finanziare un’emergenza. Oggi noi paghiamo l’accisa per la guerra d’Etiopia del 1935 -‘36 (di 86 anni fa), poi c’è quella per la crisi di Suez del 1956 e per le spese dovute al disastro della diga del Vajont (1963), e tutte le altre 14 accise che sono conseguenti a tutte le sciagure del nostro Paese, fino all’ultima disgrazia, e all’ultima accisa, nel 2012, per i terremoti dell’Emilia. Trattandosi di tributi che hanno uno scopo ben preciso, è legittimo chiedersi: quello che abbiamo pagato questa mattina, facendo il pieno, per la guerra d’Etiopia, per Suez e per il Vajont (tralasciando tutto il resto) considerando che siano esaurite, e anche pure da qualche anno, le esigenze specifiche per le quali erano state pensate le accise, i soldi versati per quegli scopi - finiti e quindi inesistenti - dove vanno a finire? Cosa vanno a finanziare? Ma può - mi chiedo sconcertato - uno Stato ingannare i cittadini contribuenti in maniera così grossolana? Imponendo loro di pagare per la guerra di 86 anni fa e per i disastri di 66 e 59 anni fa, pur sapendo che non è per questo che si paga e che quindi si tratta di un macroscopico imbroglio? Poi ci saranno, e si sommeranno, come ha rivelato “Staffetta Quotidiana”, gli aumenti dei biocarburanti di circa 0,5 centesimi al litro, insomma, alla pompa, si sono già superati, per gasolio e benzina, i 2 euro al litro. Ma poiché per gli automobilisti, costretti a viaggiare, da Nord a Sud, su strade in pessime condizioni di sicurezza, le brutte notizie non arrivano mai da sole, c’è anche la “novità” che saranno aumentati i premi dell’assicurazione, mentre sono stati già aumentati, dal 1° gennaio, i pedaggi sulle autostrade in concessione ad Autostrade per l’Italia (controllata al 51% da Cassa Depositi e Prestiti, cioè dallo Stato) subito un 2% e dal primo luglio un ulteriore aumento dell’1,34%. Lo ha annunciato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quello ora guidato da Matteo Salvini. Il famoso ministro della Lega che combatte l’inflazione. Di notte, mentre di giorno aumenta i pedaggi.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia       

Commenti

  1. Non fa una piega l’argomentazione formale sulle accise, tributo di scopo e temporaneo. E quindi puo' fare un certo effetto sulle anime candide leggere che ancora paghiamo il tributo per la crisi di Suez di 65 anni fa, del Vajont, del Belice, che ormai non ricordiamo neanche piu’. Se ne sono accorti anche a palazzo che questa foglia di fico, accisa dopo accisa, non copriva piu' niente. E cosi, tempo fa, le hanno inglobate tutte in un’unica imposta, senza nome ne’ riferimento, che finanzia il bilancio dello stato, a oggi per 24 miliardi di euro. Prendiamo il 2023 con misure per circa 40 miliardi, coperte per 18 e quasi 22 a debito. Cancellare le accise per Suez, il Vajont, il Belice perche’ senza senso dopo 50-60 anni, vuole dire indebitarci per quote (46 miliardi per il 2023) che non possiamo permetterci. E quindi, mettiamoci una pietra sopra!
    Il discorso casomai da fare su questo euro di tasse su ogni litro di benzina che colpisce ricchi e poveri indistintamente e’ se sia il caso di trasferirlo (anche in parte) su altre cespiti di gettito (alti scaglioni Irpef, seconde case, beni mobili di lusso, ….). Pensiamoci...

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