Al "San Nicola" lectio magistralis di Fabrizio Castori e il Perugia vince meritatamente a Bari (0-2)

 

Qualche settimana fa il Perugia aveva dato l’impressione di essere salito su un Frecciarossa (chiamato, per l’occasione, frecciabiancorossa) verso la salvezza; invece il treno ha rallentato con il Palermo e, poi, si è addirittura fermato, come un regionale qualsiasi, alla stazione di Parma. La metafora ferroviaria per dire che i cambi di velocità, e di rendimento, danno contezza dell’incerto procedere della truppa di Fabrizio Castori, con un’alternanza di prestazioni e di risultati. Ora si ricomincia con le novità del calciomercato (chiusura il 31 gennaio alle 20) che potranno dare nuovi impulsi ad un campionato che, finora, è stato caratterizzato da un sostanziale, precario equilibrio. Questo sta a significare che qualche acquisto bene azzeccato, che faccia la differenza, può cambiare in meglio il ruolino di marcia di qualsiasi squadra, Perugia compreso. Ma in Umbria si ha la consuetudine di aspettare i “saldi” e allora speriamo nei “colpi” delle ultime ore. Intanto c’è da affrontare il Bari, che seppure senza il suo cannoniere Cheddira, squalificato, è sempre la squadra che ha segnato di più e una delle tre squadre che ha perso di meno, e che punta alla promozione.  Insomma al “San Nicola” ci vorrà un Perugia a “manetta”, a grande velocità, con il piede pigiato sull’acceleratore sin dal primo minuto. Questo aveva detto, alla vigilia, Fabrizio Castori, e questo ha fatto. Alla grande. Il tecnico marchigiano ha disposto i suoi uomini a presidiare con saggezza tattica tutte le zone del campo come per neutralizzare, narcotizzare, addormentare il Bari nel primo tempo e, mortificarlo, nel secondo con azioni rapide, incisive, efficaci, prima di sferrare l’assalto finale, due volte con Di Serio, che al 64’ aveva preso il posto di Di Carmine. Per festeggiare la sua 519 presenza in panchina Fabrizio Castori ha scelto il “San Nicola” per la sua lectio magistralis davanti ad un pubblico numeroso, prima fiducioso, poi sorpreso ed infine rassegnato alla sconfitta della propria squadra davanti ad un avversario nettamente superiore. I gol.  Dopo tanti tentativi andati a vuoto solo per un soffio e per la bravura di Caprile, ci aveva provato Rosi già nei primi minuti con un colpo di testa, parato, e poi, nell’ordine, hanno tirato Olivieri, Di Carmine e Santoro. Un Perugia, dunque, almeno nel secondo tempo, inedito, sorprendente ed imprevedibile. Che non solo ha giocato nettamente meglio e dominato l’avversario, ha tirato anche in porta. Per battere Caprile, però, c’è voluto l’ingresso, al 64’, al posto di Di Carmine, di Di Serio che al 75’ su un cross perfetto di Casasola ha trovato il tempo per battere a rete, di testa, con pallone nell’angolino alla sinistra dell’estremo difensore della squadra pugliese. E qualche minuto dopo, sempre Di Serio, si è incuneato in mezzo a due difensori e di forza ha battuto per la seconda volta Caprile. Una vittoria preziosa, non solo per i tre punti, che fanno bene alla classifica, ma soprattutto per la prestazione, in cui il direttore non ha sbagliato una mossa e nemmeno gli orchestrali, che accresce l’autostima e mette i presupposti per raggiungere prima possibile la zona centrale della graduatoria e proseguire, senza altri grossi affanni, il prosieguo del campionato.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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