Il Perugia gioca bene, ma si fa raggiungere dal Palermo all'ultimo istante (3-3) e nel paniere di Castori arriva solo un punto

 

Finito il girone d’andata, a dicembre, con le vittorie contro Venezia e Benevento, i grifoni si sono ripresentati al “Curi” con l’abito della festa per brindare al nuovo anno, affrontando il Palermo, una delle due squadre, con il Pisa, che non aveva mai perso nelle ultime cinque partite. E per far bene era necessario avere recuperato “energia fisiche e mentali” come aveva detto, alla vigilia, Fabrizio Castori. E l’impressione è stata subito questa, positiva, incoraggiante, con un Perugia turbo che dopo 7 minuti conduceva già 2-0. Era stato Di Serio, al 2’, alla prima occasione, dopo un rimpallo favorevole ed un errore del portiere Pigliacelli a portare in vantaggio il Perugia; e dopo qualche minuto, appunto al 7’, per un fallo di Gomes su Lisi, Casasola aveva trasformato il calcio di rigore. La partita sembrava non dico chiusa, ma sicuramente in discesa. Anche perché – e questa era la grossa novità – il Perugia giocava bene, teneva bene il campo, in attacco si vedevano - finalmente - scambi veloci con Di Serio e Oliveri che si presentavano spesso insidiosi nell’area del Palermo. Olivieri due volte ha avuto la palla per la tripletta, ma la prima volta, al 16’, non ha saputo approfittare della buona occasione e qualche minuto dopo con una bella rovesciata ha impegnato seriamente il portiere della squadra siciliana, costretto ad una deviazione oltre la traversa. Il dominio era netto tanto che quando, al 23’, il Palermo ha trovato, su punizione di Valente e colpo di testa di Marconi, il gol, nessuno si è preoccupato più di tanto. Semmai a preoccupare era il dato statistico: un solo tiro, un gol. I grifoni, comunque, hanno continuato con la grinta di Lisi e le geometrie disegnate da un centrocampo attento, diligente, ordinato, con Luperini a fare il trequartista ed il centravanti. E così, un altro gol, per il meritatissimo 3-1, è arrivato al 36’ da Olivieri, dopo un fraseggio con Di Serio, tiro di precisione, nell’angolino basso dove Pigliacelli non ci è potuto arrivare. Il Palermo è sembrato impaurito dal ritmo e dal gioco dei biancorossi. Il secondo tempo è sembrato identico al primo, ma con un episodio sfortunato che ha cambiato il corso della gara. Al 48’ Valente ha tirato in porta, Gori era sulla traiettoria pronto a parare, ma la palla è andata a sbattere su Santoro, ha cambiato direzione e si è infilata in rete: 3-2. Quel gol, come capita spesso in queste situazioni, ha dato speranza agli ospiti che dal quel momento, non avendo nulla da perdere, hanno spostato il baricentro un po’ più avanti e per effetto, anche, di qualche cambio azzeccato di Corini, hanno cominciato a solleticare il Perugia che, però, poiché fino a quel momento a Brunori, temutissimo bomber, era stata messa la museruola sembrava che non ci fossero le condizioni per rischiare più di tanto. Ma i cannonieri doc, sono capaci anche di questo: di rimanere in agguato tutta la partita e fare gol nell’unica occasione. E  Brunori, all’89’, ha trovato la girata vincente, beffando Sgarbi, che non l’ha marcato a dovere, il portiere Gori, e il Perugia, per un 3-3 di una partita bella e spettacolare, ma che alla fine porta, nel paniere di Castori, e in classifica, solo un punto. Poco per una squadra che ha tirato 14 volte e addirittura 11 nello specchio della porta. Cosa che è successa, in 20 giornate, per la prima volta. Uno spiraglio, incoraggiante, di novità.  

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia 

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