Le demenziali ossessioni sessuali che sconfinano nell'ipocrisia più che nel Codice penale

 

Non so darmi pace per aver scoperto, solo qualche giorno fa, che c’è un famoso cantante che si fa chiamare Blanco (all’anagrafe Riccardo Fabbriconi) di 19 anni, bresciano, che ha vinto, a mia insaputa, pure il festival di San Remo. Bravissimo. È inevitabile che, quando canta, mandi in visibilio i suoi fan. Cosa che ha fatto anche domenica notte, in piazza Duomo, a Milano, gremita da migliaia di spettatori in delirio. Bellissimo e tutto normale. Se non fosse che dalle immagini riprese da una gentilissima signora, che le ha poi messe in rete, commentandole a modo suo, con un pizzico di spregiudicato realismo, è apparso evidente che una ragazza, approfittando dell’enorme confusione, ha osato mettere la mano per accarezzare una zona erogena, peraltro opportunamente protetta dai pantaloni, ritenuta comunque proibita. È successo il finimondo. Si tratta, hanno subito sentenziato, senza indugi e tentennamenti, i giuristi, di cui è affollato il nostro Paese, di “violenza sessuale”, come contemplato dal Codice penale, che prevede, per un reato così grave, una pena che va da 6 a 12 anni di reclusione. Ma, si sono subito chiesti un po’ tutti, la “violenza sessuale” di questo genere vale anche per gli uomini oltre che per le donne? Certamente. Con i problemi che abbiamo per la guerra, l’aumento dei prezzi, il Vaiolo che incombe, ci mancava, a esasperare e dividere gli animi, anche quest’altra questione. Però l’articolo 609 bis del C.p. non lascia margini ai giureconsulti dei social, molto opportunamente mobilitati per l’occasione, ed è preciso nel definire il reato: “La violenza sessuale è costituita da qualsiasi atto che risolvendosi in un contatto corporeo anche fugace tra soggetto passivo e soggetto attivo ponga in pericolo la libertà di autodeterminazione”. Il problema, come si evince dalla norma, è il “consenso”. Quella sfacciata e disinibita ragazzina, ignorando il 609 bis, che rischia ora, senza attenuanti, 12 anni di carcere, avrebbe dovuto almeno chiedere il consenso a Blanco, e aspettare diligentemente, e pazientemente, la risposta. Ai miei tempi non c’era quell’articolo del Codice penale e non c’era bisogno del consenso, che tra ragazzi e ragazze, era sottinteso, il problema era che non c’erano tante disinvolte ragazze come le fan di Blanco. Purtroppo.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

 

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