Redditometro, commedia brillante di palazzo Chigi per il popolo bue
La
faccenda del redditometro, (ri) sorto all’improvviso, alla viglia delle
elezioni, a me appare una brillante commedia, ideata, scritta e recitata
(maluccio) a palazzo Chigi, che serve a trovare consensi tra il popolo bue,
alla vigilia delle elezioni. È successo - per chi ancora non lo sapesse - che qualche
giorno fa il vice ministro dell’Economia di FdI, Maurizio Leo, all’improvviso,
senza dire niente, firma un decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che
resuscita e introduce il famigerato redditometro, lo strumento vecchio e
arrugginito, che quando è stato applicato si è dimostrato del tutto inutile per
scoprire gli evasori fiscali, infatti, abbiamo, con più di cento miliardi di
evasione fiscale ogni anno, il record mondiale. La decisione di Leo, come se
non fosse un vice ministro con delega al fisco, ma un intruso, capitato a Roma,
e a palazzo Chigi, per caso, che non parla con nessuno, nemmeno con il titolare
del ministero dell’Economia, il ministro Giancarlo Giorgetti, trova impreparato
e sorpreso tutto il governo, che si indigna e protesta. Primo di tutti Forza
Italia, con Antonio Tajani addirittura “contrarissimo” che su “meno tasse per
tutti” basa il suo programma elettorale e parla di “sciacallaggio elettorale”.
Naturalmente è contrario anche Matteo Salvini e la Lega. Insieme - azzurri e
leghisti - dicono che “nessuno sapeva
niente, e quando si toccano certi temi bisogna stare attenti. Leo si è mosso
molto male”. Il cerino acceso sembrava potesse rimanere, a questo punto, solo a
Fratelli d’Italia, il partito di Leo, ma anche di Giorgia Meloni, all’oscuro di
tutto pure lei. Ma anche tra fratelli d’Italia non mancano le perplessità e i contrasti.
Ecco, allora, il colpo di scena: esce dall’ombra Giorgia Meloni e “impone lo stop”, la “marcia indietro”, “lo
spegnimento”, come titolano, euforici, i giornali di oggi. Come dire: c’è una
sola persona che è capace di difendervi dal fisco nemico, ingiusto, vessatorio,
e questa è Giorgia, la leader che sa decidere. Stupendo. Scende il sipario.
Applausi.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Sempre GRAZIE del pensiero e della simpatica ironia che rende un po' meno difficili da accettare le tristi vicende politiche del nostro Bel Paese.
RispondiEliminaGrazie assai, carissimo Fortunato e molti cari saluti.
Mario Solinas
Hai totalmente ragione.
RispondiEliminaHai colto il senso di questa penosa vicenda.
Un abbraccio. Carlo.
Hello nice postt
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