Juventus NG e Atalanta U 23, le mine vaganti dei play off di Lega Pro

 

Sono cominciati i play off di Lega Pro per individuare la quarta squadra che con Mantova, Cesena e Juve Stabia, andrà in serie B. Ci sono, a competere, dopo aver passato martedì sera il primo turno, pure Atalanta U23, che sabato prossimo affronterà il Legnago, e la Juventus Next Gen che, sempre sabato, giocherà allo stadio Adriatico contro il Pescara. In apparenza è tutto normale e regolare. E, invece, non è né l’uno né l’altro. Com’è noto le due squadre B della Juventus e dell’Atalanta hanno uno scopo ben preciso e in parte diverso rispetto alle altre squadre, perché finalità preminenti sono quelle di creare le occasioni per mettere in evidenza, e lanciare, i giovani dei loro rispettivi vivai. Proposito, ovviamente, del tutto apprezzabile e certamente  legittimo, salvo il fatto che la Juventus NG cinque anni fa e l’Atalanta U23, quest’anno, sono state ammesse in serie C dal Consiglio federale della Figc, con una semplice domanda, senza cioè avere acquisito il titolo sportivo come prevede il regolamento, e come hanno appena fatto, per esempio, Carpi e Trapani, e tutte le altre che hanno vinto i gironi del campionato di serie D. Ed è quello, peraltro, che cercano di fare, militando tra i dilettanti per acquisire, appunto, il titolo sportivo e partecipare al campionato di C, società e squadre di città importanti, come Piacenza, Treviso, Pistoia, Livorno, San Benedetto del Tronto, Reggio Calabria. Mi sembra assai discutibile che queste squadre debbano lottare tra i dilettanti mentre si concede la precedenza, senza alcun merito sportivo, alle seconde squadre delle società di serie A. E quando analoga domanda la dovessero presentare pure Milan, Inter, Roma, Napoli, Fiorentina, Lazio, Bologna, Torino, cosa succederà? La serie C si farà tra queste squadre U 23? Un’altra iniquità e un altro privilegio, con possibili conseguenze sportive vantaggiose, riguarda il fatto che i giocatori di serie C possono giocare anche in serie A  così che gli organici delle squadre B sono a disposizione degli allenatori e delle squadre di A. Quest’anno, sia Massimiliano Allegri con la Juventus,  sia Giampiero Gasperini con l’Atalanta, hanno avuto un notevole privilegio, con una macroscopica disparità rispetto a tutte le altre squadre di serie A,  in caso di emergenza, per infortuni o squalifiche, di poter convocare e far giocare i calciatori della squadra B. Tanto che sia Massimo Brambilla (allenatore della Juventus NG), sia Francesco Modesto (allenatore dell’Atalanta U 23) facevano la formazione dopo aver esaudito le richieste di Allegri e Gasperini. Questo portava, tra l’altro, ad una violazione del regolamento, in quanto non sempre scendevano in campo “le migliori formazioni dipendenti dalla situazione tecnica” come prescrive il regolamento (terzo comma art. 48), ma formazioni dipendenti dalle esigenze della squadra maggiore di serie A. E non è finita, anzi queste situazioni anomale, come sembrano abbastanza evidenti, potranno pesantemente condizionare anche i play off, ai quali, come detto sopra, stanno partecipando sia i bianconeri che i nerazzurri. Perché non sempre potranno schierare la “migliore formazione” stante le possibili chiamate della squadra maggiore, visto che il campionato di A finisce il 26 maggio. Ma, poi, partecipano per fare cosa? Per andare in serie B? E se non puntano alla promozione, cosa che sembra scontata per le ragioni e le finalità già dette, che significato ha disputare i play off? Peraltro, con il rischio che un calo di tensione per mancanza di adeguate motivazioni o la impossibilità di far scendere in campo la migliore formazione, o entrambe le situazioni, potranno favorire qualche squadra e danneggiare qualche altra, condizionando così, pesantemente, l’esito degli spareggi promozione.  A me sembra un grave, clamoroso pasticcio, come si fa a far finta di niente e sostenere che è tutto regolare?

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia    

   

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