Calcio spettacolo al "Curi" tra Perugia e Pescara (1-1)

 

Il big match, al “Renato Curi”, tra Perugia e Pescara è un confronto che evoca, fatalmente, qualche precedente sciagurato e burrascoso. Dovrebbero comunque essere tra le protagoniste del campionato di questa serie C di decadute. Questa sera hanno dimostrato di poterlo essere, dopo una partita giocata a buoni livelli, seppure con schemi tattici approssimativi come era inevitabile che fossero tra il maestro (Zdenek Zeman) e l’allievo (Francesco Baldini) due allenatori che hanno sposato la filosofia del calcio spettacolo, con ritmi elevati e con un solo ed unico obiettivo: attaccare per segnare e vincere. Ne è venuto fuori un pareggio, che mi pare giusto, ma il punteggio (1-1) è diventato un dettaglio all’interno di un incontro combattuto, bello, spettacolare, con tante occasioni da gol da una parte e dall’altra, una rassegna di tutto quello che può offrire una partita di calcio: gioco, emozioni, attacchi, occasioni, e tanti errori. A sbloccare il risultato è stato prima il Pescara con Aloi che ha battuto a rete dopo una deviazione di Adamonis su tiro di Cuppone. Il pareggio, su calcio di punizione, di Cancellieri all’83’. Intorno a queste due azioni, prima e dopo, occasioni da gol a grappoli. D’altronde era inevitabile che Baldini, sapendo il gioco di Zeman, non avesse predisposto la contromossa azzeccata. Solo che il Pescara ha qualche attaccante in più, rispetto al Perugia, e nell’area avversaria sa essere sempre pericoloso  con Cuppone, Merola e Accornero. Il Perugia ha saputo replicare senza temere il confronto e senza apparire inferiore, anche se il potenziale offensivo differente, nel corso del campionato, alla lunga, può fare la differenza. Il trio d’attacco del Perugia con Ricci a destra, Matos al centro e Lisi a sinistra è stato all’altezza del compito, soprattutto con Matos, ma è andato meglio nel secondo tempo quando Matos, con l’uscita di Ricci, si è spostato a destra per lasciare il posto al neo arrivato Vasquez, subito in evidenza e in grado di conferire più intensità e più pericolosità all’attacco. Insomma due buone squadre, guidate da buoni allenatori che, alla tattica esasperata, preferiscono lo spettacolo. Se sarà così in seguito è difficile dirlo. Oggi hanno fatto questo, e sono uscita tra gli applausi.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia          

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