Il Perugia cade per la terza volta, sconfitto anche a Brescia (2-1)

 

In volo, tra grifoni e rondinelle, non ci sarebbe stata storia, in campo, invece, le cose sono andate diversamente e così dal “Rigamonti” il Perugia esce sconfitto - ed è la terza volta in quattro gare – ma, come al solito, ha ampi margini per recriminare sugli errori che sono stati commessi e che potevano essere, anzi dovevano, essere evitati. Un po’ di fortuna il Brescia l’ha avuto subito, già al 5’, quando Galazzi, dal limite, ha colpito il pallone che è passato tra le gambe di un difensore dei biancorossi e si è infilato nell’angolo della porta di Gori, lanciato in tuffo inutilmente. L’errore grave è avvenuto dopo qualche minuto, al 13’, quando dalla sinistra è arrivato un pallone, Ayé, al centro, è stato rapidissimo a bruciare sul tempo Vulikic e a battere da pochi metri, per la seconda volta, Gori. Sembrava una partita senza storia, invece il Perugia, dopo aver sofferto un’altra decina di minuti, ha trovato il gol con Luperini, che è stato abile, al 35’, ad infilarsi tra le maglie dei biancazzurri e riaprire il match: 2-1. Da quel momento la gara è stata molto più equilibrata. Sì, è vero, la ragnatela a centrocampo degli uomini di Pep Clotet dava l’impressione di una certa superiorità territoriale, senza però altri grossi pericoli se si esclude il colpo di testa di Ayé, al 51’, con il pallone finito all’incrocio dei pali. Il Perugia però ha sempre dato l’impressione di essere in partita, di cercare con impegno e determinazione il gol del pareggio che, forse, avrebbe anche meritato. L’attacco, questa volta, pur non segnando, ha però dato almeno l’impressione di una certa pericolosità, in particolare con l’intraprendenza di Di Carmine, appena arrivato dalla Cremonese e subito in campo a guidare il reparto offensivo dei grifoni, e con Melchiorre che, nel secondo tempo, ha preso il posto di Olivieri. Fabrizio Castori ha anche fatto entrare Di Serio e Matos, insomma tutte le armi a sua disposizione per cercare di recuperare un risultato che, però, poteva addirittura essere anche più pesante se Gori, bravissimo, al 76’ non avesse parato il calcio di rigore tirato da Moreo e fischiato dalla signorina arbitro, Maria Sole Ferrieri Caputi, per un fallo (forse discutibile) di Vulikic su Bertagnoli. E ora? Intanto serve altro lavoro per cercare l’amalgama e l’intensità a centrocampo, e trovare anche le combinazioni per lanciare Di Carmine e Melchiorri, due giocatori che potranno dare il loro prezioso contributo, ma devono essere forniti di munizioni con il rifinitore o con schemi di gioco adeguati (sfruttamento delle fasce e veloci verticalizzazioni). Poi, credo, che, in fase di contenimento, la squadra non possa fare a meno di Kouan, oggi schierato solo dal 63’. Insomma con gli allenamenti il Perugia è destinato a migliorare, ma deve farlo alla svelta, cominciando da sabato prossimo contro l’Ascoli, perché il fondo classifica dà sempre, anche se siamo alle prima partite, una pessima impressione.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia   

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