I tempi del calciomercato che fa male al calcio
Sono anni, ormai, che diciamo
che il calciomercato, sia quello estivo sia quello invernale, deve chiudere il
giorno prima che (ri) cominci il campionato. Perché mi pare una cosa inopportuna
che si giochi mentre i trasferimenti dei giocatori siano ancora in corso. È successo
anche quest’anno, sia pure con i tempi imposti dal Covid-19: apertura il 1
settembre e chiusura lunedì prossimo 5 ottobre alle ore 20, mentre il
campionato di A è cominciato il 19 settembre, con i due anticipi, e la B e la C
sono cominciati il 26. Dunque i trasferimenti dei giocatori sono ancora in
corso fino a lunedì sera. Questa situazione provoca difficoltà notevoli agli
allenatori che non sanno come comportarsi con i calciatori con la valigia in
mano. Provocano disagi agli stessi giocatori che non possono rimanere
tranquilli, anche inconsciamente, in mezzo a un’infinità di notizie vere o
presunte. Un esempio rende bene l’idea. Tutti sanno che in queste ultime
settimane ci sono state lunghe trattative per il passaggio di Edin Dzeco,
centravanti bosniaco della Roma, alla Juventus. Non so se il trasferimento ci
sarà o sia saltato definitivamente, certo è che domenica scorsa c’è stata la
partita, all’Olimpico, Roma-Juventus, finita 2-2. Ecco la pagella di Dzeco
fatta da Luca Valdiserri del Corriere
della Sera: “Era l’uomo più atteso dopo il mancato arrivo alla Juve. Grande
partita, fino a quando si tratta di tirare e segnare il 3-1; lì è un mezzo
disastro”. Pensate quanto siano rimasti contenti i tifosi giallorossi. Ma se
non giova a nessuno perché insistere? Perché - è questa la motivazione,
peraltro poco convincente, che ha dato qualcuno - i tempi del calciomercato
italiano devono tenere conto di quello che succede negli altri Paesi europei.
La verità è che fermare il mercato dei calciatori il giorno prima dell’inizio
del campionato, evitando tutti quei problemi che ho sopra accennato, è una cosa
saggia e quando è saggia, nel solco della migliore, consolidata, tradizione
italica, non è il caso che si prenda in considerazione.
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