Costa troppo poco la possibile "arma" per sconfiggere il Covid-19, meglio ignorarla. Incredibile
C’è a Genova il dottor
Maurizio Pianezza, pneumologo e chirurgo oncologico, nonché appassionato e
studioso di biofisica, cosa che nella vicenda, come vedremo, non è affatto un
dettaglio, da dieci anni nell’Ema, l’European medical association di Bruxelles,
convinto che si possa sconfiggere il Covid-19 con i raggi ultravioletti. Partendo
da un dato oggettivo. In Italia la carica virale del Covid-19 è stata
bassissima nel periodo solstizio-afelio perché l’irradiazione dei raggi solari ha
avuto in quel periodo un angolo di incidenza preciso. Se, quindi, in una camera
si potesse sottoporre i malati da Covid-19 ai raggi Uvb, a quel 10% di raggi
che arriva sulla terra e che vengono utilizzati anche in dermatologia per un
tempo brevissimo di solo tre minuti, ci potrebbe essere la guarigione. Se poi
dovesse avere efficacia sarebbe un metodo semplicissimo per sanificare anche
oggetti e locali. Insomma una cosa straordinaria. In qualsiasi altro Paese al
mondo si sarebbero precipitati a fare la sperimentazione di quella che potrebbe
essere l’arma letale per il virus. E, invece, no. Da noi non possiamo nemmeno
sapere se l’idea del dottor Pianezza, che si basa sullo studio tecnico
dell’analemma solare, è o meno efficace, perché l’Istituto Superiore di Sanità
ha rifiutato il progetto e quindi la possibilità di fare la sperimentazione.
Una cosa assurda e irresponsabile, del tutto incomprensibile. Pensando male (e,
come si sa, spesso si azzecca) si potrebbe dire che il punto debole del
progetto è il costo: una camera attrezzata come dice il dottore genovese
costerebbe troppo poco, solo 10.000 euro. E, allora, è meglio evitare questa “insidiosa”
sperimentazione, perché se poi dovesse funzionare c’è il problema dei miliardi già
pronti per il vaccino.
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