Nicotera, Limbadi, Joppolo, Ricadi, insieme nell'Unione dei comuni, per cucire le tradizioni pensando ad un futuro migliore

 

L’idea è circolata e credo che non vada assolutamente abbandonata. Anzi, sostenuto e incoraggiata, come hanno già detto alcuni amministratori, come Giuseppe Marasco, sindaco di Nicotera e Pantaleone Mercuri, sindaco di Limbadi.  L’Unione dei comuni, d’altronde, è una prospettiva che fa parte del futuro, che è dietro l’angolo.  È possibile, ma è ancor più corretto dire, con onesto pragmatismo, che è necessaria. Non è un caso che in Italia ci siano già 562 Unioni di comuni. Si fa per semplificare la burocrazia, impiegare meglio le risorse, alleggerire i bilanci, contare di più politicamente, migliorare la vita degli abitanti. Nicotera, Limbadi, Joppolo, Ricadi - attenzione: la composizione è mia ed è, pertanto, soltanto un’ipotesi che, come tale, è possibile variare in tutti i modi, includendo o escludendo - sono quattro borghi diversi e complementari, che portano in dote tradizioni, culture, paesaggi, ambiente, mare, colline, lavoro, eccellenze, quattro perle, in un territorio con un patrimonio prezioso, che permettono di formare un collier da mostrare, a tutti, con orgoglio. Fare l’Unione, una “associazione tra comuni” come la definisce la Corte Costituzionale, significa ridurre drasticamente le spese con le economie di scala, ridurre le criticità, razionalizzare e migliorare i servizi, pagare meno per avere di più e di meglio. Lasciando, naturalmente, immutate le identità e le tradizioni, cose che caratterizzano, ancor oggi, i campanili, e che sono state, da sempre, alla base di egoismi, invidie e rivalità che, alla fine, non hanno consentito, anche per imperdonabile pigrizia intellettuale, di ridurre le fragilità, che sono ancora tante, danneggiando, profondamente, i paesi e gli abitanti. Ora è possibile, con l’Unione, esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni, attraverso un presidente, una giunta e un consiglio, eletti tra i sindaci e i consiglieri dei comuni che aderiscono all’iniziativa. Non si tratta di un nuovo, costoso e inutile carrozzone, come da primo acchito si potrebbe essere indotti a pensare, perché gli organi sono formati “senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, da amministratori in carica nei comuni associati e ad essi non possono essere attribuite – recita così il terzo comma dell’art. 32 del Tuel – retribuzioni, gettoni e indennità o emolumenti in qualsiasi forma percepite”. È possibile una sola anagrafe, un solo ufficio tecnico, una sola polizia locale, tributi unici, raccolta dei rifiuti razionalizzata, tutto semplificato dall’Unione e dalla digitalizzazione dei servizi. E, finalmente, potrà avvenire la crescita e il miglioramento economico, di cui si è sempre parlato, ma che mai è stato fatto veramente con competenza e convinzione. Dalle suggestive, incomparabili bellezze del mare, alla collina, passando alle straordinarie tradizioni enogastronomiche, l’Unione sarebbe in grado, anche per i finanziamenti previsti dalla normativa, di costruire un’offerta turistica, ad ampio spettro, da far invidia, e fare concorrenza, a molte altre zone del nostro bellissimo Paese.

Fortunato Vinciwww.lidealiberale.com – fortunatopantaleonevinci@virgilio.it      

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