L'ira del presidente Occhiuto, che, per il mare sporco in Calabria, assegna i compiti ai sindaci
Le ripetute e
preoccupanti segnalazioni sul mare sporco hanno provocato l’irritazione del
presidente della Calabria, Roberto Occhiuto. Che è intervenuto con un’ordinanza:
“Ho scritto ai Comuni, ho detto di intervenire con i vigili urbani, ho scritto
alle Procure perché i Comuni sapessero che c’era l’attenzione su questo tema,
ho scritto alla Capitaneria di porto e ai carabinieri, che ringrazio perché
oggi hanno fatto una operazione importante che ha dimostrato che ci sono in Calabria
diversi lidi e diverse attività economiche che non smaltiscono e buttano tutto
a mare impedendo ai calabresi di fare una vacanza dopo un anno di lavoro e impedendo
ai turisti di tornare dicendo che la Calabria ha dovunque un mare splendido”. C’è voluto il realismo di Occhiuto per
scoprire la verità e cioè che a sporcare il mare, non sono le mucillagini, come
pretende ancor oggi di far credere qualche sindaco, poveretto e arrogante,
insultando chi denuncia l’evidente e gravissimo inquinamento, non per denigrare,
ma con l’intenzione di ottenere esattamente l’opposto: chiedere un deciso e tempestivo
intervento per risolvere il problema, prima che provochi danni alla salute, al
turismo e all’immagine della Calabria. Occhiuto ha detto ai sindaci quali compiti
svolgere, e di rispondere entro cinque giorni, altrimenti si tratterà di una
violazione dell’art. 650 C.p. che prevede, per l’inosservanza dei provvedimenti
delle autorità, l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro. “Ho
detto quali lavori fare - ha aggiunto Occhiuto - gli ho dato i soldi (8,8
milioni di euro) alcuni li hanno fatti altri no. Anche quest’anno abbiamo fatto
una ricognizione dei depuratori e dopo abbiamo fatto un nuovo elenco ai sindaci
degli interventi da fare sui depuratori e sulle pompe di sollevamento per fare
quello che avrebbero dovuto fare per i calabresi negli anni passati e non hanno
fatto. Io ce la metto tutta, mi occupo di un tema che non è un tema di cui si
dovrebbe occupare il presidente della Regione perché - ripeto - la depurazione
dipende dai comuni che devono far funzionare i depuratori. E che devono controllare
che queste porcherie non succedano avendo il coraggio anche di chiudere l’attività
economica che inquina”. Molti sindaci hanno reagito all’ira funesta del
Presidente e, in particolare, quelli di Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro e
Crotone che hanno, in una nota congiunta, ribadito che “le somme date ai comuni
nei giorni precedenti sono insufficienti per far fronte a criticità ormai strutturali
del settore e non può essere una “scusa” per scaricare ogni responsabilità sui
sindaci che, su questo come altri argomenti, sono lasciati spesso soli al loro
destino”. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, intanto gli ombrelloni di
molti lidi, nonostante il caldo, rimangono desolatamente chiusi. E’ l’estate
2023, ma è come quella degli anni precedenti. Rimane solo Difendi l’ambiente per segnalare quel che non va, per fare
arrabbiare i sindaci “illuminati” che scambiano gli scarichi fognari con le mucillaggini.
Fortunato
Vinci – www.lidealiberale.com
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